118: una brutta vicenda che mina l’unità della Valle
È una vicenda che non incide sul processo di unificazione in atto in Valle Caudina. Sarà, ma non ne siamo per niente sicuri, anzi, si tratta di un qualcosa che ha riportato la Valle in un gelido inverno quando oggi davvero poteva essere il primo giorno di primavera in tutti i sensi. Proprio ieri sera, dopo quasi un mese di tentativi andati a vuoto, il consiglio comunale di Cervinara ha approvato lo statuto dell’Unione. Ora manca solo Airola ma, intanto, stamattina è deflagrata una polemica feroce tra i sindaci di San Martino Valle Caudina e Cervinara sulla sede del 118. Non entriamo nel merito della polemica. Sottolineiamo che entrambi Pasquale Ricci e Filuccio Tangredi stanno svolgendo, su questo specifico argomento, al meglio le loro funzioni di sindaco. Ma sono, anche qui entrambi carenti, addirittura nemici dell’Unione che loro stessi stanno fondando. L’Unione deve servire a razionalizzare i servizi a favore dei cittadini. A renderli più funzionali e meno costosi. Qui, invece, sembra di assistere ad una partita di rubamazzo o assopigliatutto. Ricci cerca di portare un servizio alla sua comunità che, peraltro ospita già la continuità assistenziale, mentre Tangredi lo difende, a ragione, con le unghie e con i denti. Comunque vada a finire, messa così la storia, i cittadini di uno dei due paesi si sentiranno truffati. Un modo pessimo per iniziare un processo di integrazione anche culturale. In questa storia vince il campanilismo, anche un po’ becero, e perde per Ko l’Unione. Spiace dover sottolineare che uno dei protagonisti in negativo è Pasquale Ricci, da sempre fautore del processo di unificazione. E spiace non aver sentito parole di dissenso da parte di quei consiglieri in prima linea su questa frontiera. Avrebbero dovuto pensare bene alle conseguenze dei loro atti. A chi scrive interessa poco se il servizio si trovi a Cervinara o San Martino, interessa solo di sapere che sia efficiente e veloce. E si parla a ragion veduta perchè i sanitari, gli infermieri e gli addetti del 118, per due volte, nello stesso anno, era il 2009, hanno salvato la vita a mio padre e a mio fratello. Lo hanno fatto perchè tempestivi e professionali. Sentire parlare di sede e non di altro suona solo come un’offesa. È qualcosa che sa di stantio, una muffa che la primavera della Valle Caudina dovrebbe trascinarsi via. C’è ancora tempo per rimediare a patto che Ricci e Tangredi la smettano di beccarsi come i polli di Renzo. Altrimenti continueranno a volare parole grosse e a rinviare la Primavera.
Peppino Vaccariello