14 coltellate per uccidere Aldo Gioia

Redazione
14 coltellate per uccidere Aldo Gioia
I fidanzati assassini e le cose ancora da chiarire

14 coltellate per uccidere Aldo Gioia. L’omicidio di Aldo Gioia assume particolari ancora più inquietanti. Per uccidere il geometra avellinese sono state sferrate ben 14 coltellate, non 7 come si era detto all’inizio di questa torbida storia.

Autopsia

Lo ha stabilito l’autopsia condotta dal medico legale Carmen Sementa, alla quale ha assistito anche la dottoressa Monica Fonzo, perito di parte, nominata questa mattina dall’avvocato Mario Villani, difensore di Giovanni Limata.

Si tratta del 23enne cervinarese che dovrebbe essere l’autore materiale dell’omicidio del geometra, avvenuto venerdì sera, in un appartamento al quinto piano di un palazzo di corso Vittorio Emanuele ad Avellino.

Insieme a lui, deve rispondere di questo crimine efferato, Elena Gioia, la figlia 18enne del geometra. Entrambi questa mattina sono comparsi davanti al gip. Ed entrambi hanno preferito restare in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

14 coltellate dà il senso di una sorta di accanimento sul corpo del 53enne. Il geometra non ha fatto in tempo a reagire. Ma i suoi rantoli, le sue grida hanno messo in salvo la moglie e la figlia più grande.

Il piano dei fidanzatini

Il piano dei fidanzatini, infatti, prevedeva lo sterminio dell’intera famiglia e poi la fuga. Vistosi scoperta Elena ha tentato, mentre Giovanni fuggiva, di far credere alla mamma e alla sorella che il padre era stato colpito da un rapinatore.

Versione di breve durata

La versione ha avuta breve durata, completamente smontata dai messaggi sui cellullari dei due giovani, con  i quali avevano pianificato tutto. Intanto, subito dopo l’autopsia il corpo viene consegnato ai familiari.

Domani si svolgeranno le esequie nella chiesa di San Ciro Martire nella città di Avellino. Una storia che ha fatto il giro d’Italia, portando smarrimento sia nella comunità di Avellino che in quella di Cervinara.

Le esequie rappresenteranno anche un momento di riflessione per tutti. Un ultimo atto di questa storia atroce, poi la vicenda verrà affrontata solo nei tribunali. Chi ha sbagliato dovrà pagare, ma c’è ancora tanto da capire.