23 scuole in Campania rischiano di essere tagliate
I sindacati si sono appellati al presidente Fico
23 scuole in Campania rischiano di essere tagliate. In Campania 23 scuole rischiano di essere tagliate: accorpate o riorganizzate nell’ambito del piano di dimensionamento regionale per l’anno scolastico 2026-’27. Il progetto è stato discusso ieri, lunedì 29 dicembre, a Palazzo Santa Lucia e sta già suscitando le proteste dei sindacati della scuola, pronti a difendere l’autonomia e la storia degli istituti che rischiano di scomparire. E’ quanto riporta Napoli Fanpage.
“La Campania non ha bisogno del taglio di 23 istituti – affermano Ottavio De Luca, segretario generale della Flc-Cgil Napoli e Campania, e Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania – soprattutto alla luce di un’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende e non annulla il pronunciamento del TAR a favore della Regione Campania in merito alla corretta individuazione del numero delle autonomie scolastiche per l’anno 2026/2027″.
Flc e Cgil hanno ribadito la loro netta contrarietà al piano, già manifestata in una lettera aperta inviata al Presidente della Regione, Roberto Fico, al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e all’Anci.
Nel piano di dimensionamento scolastico della Campania sono coinvolti istituti in tutte le 5 province. Al momento non c’è ancora un elenco ufficiale, ma circolano comunque delle liste delle scuole che potrebbero essere tagliate, nelle stanze di chi si occupa attivamente di questioni scolastiche. Si tratta, quindi, di dati che vanno presi col beneficio di inventario.
Tra le città che potrebbero subire i tagli scolastici c’è anche Napoli, dove potrebbero nascere nuovi Istituti Comprensivi, come il Risorgimento (867 alunni), che potrebbe essere accorpato al Marotta (489 alunni).
Il Volino-Croce-Arcoleo potrebbe fondersi con l’Angiulli, data l’omogeneità della platea e la persistenza sulla stessa Municipalità. A Fuorigrotta potrebbe essere riorganizzato e accorpato l’IC Leopardi-Doria, passando da due istituti comprensivi e una direzione didattica a due istituti comprensivi da 1747 e 1237 alunni ciascuno: un processo che potrebbe riguardare anche il Cariteo Italico e il Minniti, in linea con l’orientamento ministeriale sulla verticalizzazione.
Altre scuole che potrebbero essere coinvolte nell’area metropolitana di Napoli sono a Giugliano in Campania l’Ic Giugliano, l’SSPG Gramsci e l’SSPG Cante. A Torre del Greco l’IC don Lorenzo Milani. A Pozzuoli riorganizzati l’IC Artiaco e il De Amicis. A Quarto l’SSPG Gobetti. A Pomigliano l’IC Falcone Paciano e l’IC Ponte. A Lacco Ameno, sull’isola di Ischia, l’IC Mennella e l’IC Ibsen.
A Salerno città la razionalizzazione potrebbe riguardare l’IIS Santa Caterina e l’Amendola. Ad Angri l’SM Galvani Oprolla, dal quale potrebbero nascere due nuovi IC. A Campagna l’IC Palatucci e l’IC Campagna Capoluogo, a Fisciano l’IC Nicodemi e l’IC De Caro.
Nel Casertano, invece, potrebbero essere interessati a Capua l’IC Pier delle Vigne, l’Ic Fieramosca Martucci. Ad Aversa la DD Aversa e l’IAC Parente potrebbero dar vita ad un nuovo istituto comprensivo. A Portico di Caserta IAC SG Bosco e IAC Giovanni XXIII Recale, a Vitulazio l’IAC Vitulazio Croce e l’IAC Alighieri Bellona.
Nell’Avellinese, quindi, ad Ariano Irpino potrebbero essere interessate le scuole in reggenza IC Calvario Covotta e IC Mancini, l’IS De Gruttola e Liceo Parzanese, che potrebbero dar vita ad un polo superiore. A Pietrelcina nel Sannio, l’IC Pietrelcina e l’IC Moscati.