56enne tenta il suicidio ingerendo detergente
56enne tenta il suicidio ingerendo detergente. Tanta Paura la scorsa notte a Succivo, in un’abitazione di via Piave. Un uomo di 56 anni del posto ha tentato il suicidio ingerendo dei detergenti trovati in casa.
Immediato è scattato l’allarme e sono accorsi i sanitari del 118. Il paziente è stato quindi trasferito all’ospedale Moscati di Aversa. Nel nosocomio della città normanna gli è stato quindi effettuata una gastroscopia.
Percorso psicologico
Il paziente è ormai fuori pericolo. È plausibile che gli venga consigliato un percorso psicologico per capire cosa lo abbia spinto a mettere in atto il drammatico tentativo di togliersi la vita, che fortunatamente non è riuscito.
Nella giornata di ieri un altro tentativo di suicidio. Ha cercato di togliersi la vita in un modo davvero orribile. Probabilmente, a dettare le sue mosse una profonda disperazione. Restano sempre sconosciute le cause delle persone che decidono di togliersi la vita o di provarci.
Cerca di darsi fuoco.
Questa drammatica vicenda arriva da Lusciano, paese in provincia di Caserta. Il dramma ha avuto luogo in via Alessandro Manzoni a Lusciano.
Una donna di 45 anni ha provato a togliersi la vita dandosi fuoco. Ora si trova ricoverata all’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa.
I sanitari giudicano le sue condizioni molto serie. La 45enne presenta ustioni in diverse parti del corpo. Probabilmente, però, il tempestivo intervento dei vigili del fuoco potrebbe averle salvato la vita.
La donna, stando a quanto emerso dalla ricostruzione dei carabinieri e dei vigili del fuoco intervenuti, si era barricata in casa. I motivi di questo gesto non sono noti.
Qualcuno, però, ha dato l’allarme poco prima che avvenisse l’irreparabile. All’interno dell’abitazione, infatti, la donna si era cosparsa tutto il corpo di detersivo. Poi ha deciso di darsi fuoco.
Proprio a questo punto, per, i carabinieri ed in vigili del fuoco hanno fatto irruzione in casa. I caschi rossi hanno spento il fuoco sul corpo e hanno consegnato la 45enne ai sanitari del 118 che l’hanno trasportata all’ospedale di Aversa.
La donna presentava ustioni su tutto il corpo. In modo marcato sul viso, sul collo e sul torace.
Intanto un bimbo salva la vita alla madre.L’orrore che vivono tantissime donne nelle loro abitazioni, nelle loro famiglie, spesso viene diviso con quello dei loro bimbi. Tanti piccolini devono assistere inermi ai soprusi che vengono perpetrati ai dani delle loro mamme.
La forza di ribellarsi
C’è, però, chi trova la forza di ribellarsi e di chiedere aiuto. Non poteva assistere a quella scena. Doveva salvare la madre dalla furia del padre e così ha superato i timori della sua giovanissima età e ha invocato aiuto.
Un aiuto che è giunto sotto le sembianze di una gazzella dei carabinieri, proveniente dalla vicina caserma di via Venezia, sede del reparto territoriale.
I carabinieri hanno neutralizzato l’uomo, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente. E’ accaduto nella notte tra lunedì e martedì a Mondragone, a poca distanza dalla caserma. Un uomo di 40 anni ha aggredito sua moglie colpendola violentemente al termine di una lite.
La donna sanguinava dal naso al momento dell’arrivo dei soccorritori, giunti grazie alla segnalazione del figlio. La poveretta è stata condotta al pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
Il marito dovrà spiegare davanti ad un giudice il suo comportamento violento. Per il momento, gli viene inibito di avvicinarsi alla moglie. Il ragazzino ha mostrato davvero tanto coraggio. Non è facile ribellarsi ad un padre ed avvisare anche le forze dell’ordine.
Trauma per tutta la vita
Tanti bambini assistano inermi ad episodi di violenza in famiglia. Queste situazioni rappresentano un dramma dentro un dramma. Da una parte, moglie e compagne vengono massacrate di botte. Dall’altra i bimbi accusano un trauma che si porteranno dietro per tutta la vita.
Le donne continuano a patire questi soprusi. Soprusi fisici e mentali. Poche trovano la forza di ribellarsi, anche se ora ci sono tutte le prerogative per dare loro un aiuto fattivo.
Anche l’infanzia è costretta a patire a causa di questi uomini orchi. Tanti bambini cresceranno con questi traumi psicologici, acquisiti nel vedere le loro mamme massacrate di botte senza alcuna ragione.