80 passi in rete e l’emozione di un cronista

Il libro di Aldo Balestra è stato presentato nella splendida cornice del polo giovani di Avellino

Redazione
80 passi in rete e l’emozione di un cronista

80 passi in rete e l’emozione di un cronista. Grazie a Dio c’è ancora chi si emoziona. Persone che mettono il cuore in ogni cosa che fanno. Anche in quello che dovrebbe essere un mestiere cinico alla ricerca spasmodica del dettaglio più scabroso per ottenere una visualizzazione, un click in più.

Aldo Balestra non fa certo parte di quella categoria di giornalisti. Le sue suole hanno calpestato, più volte, le strade del dolore. Lo ha sempre fatto in punta di piedi   ed ha sempre saputosempre  trarne fuori una storia.  Una storia che, per citare Blade Runner, non sarà destinata a disperdersi come lacrime nella pioggia.

Dopo l’esordio al salone del libro di Torino, oggi nella bella cornice del polo giovani di Avellino, è stato presentato il libro: 80 passi in rete. Vite oltre agli ostacoli. Aldo, caporedattore del quotidiano Il Mattino, dal 2017 è titolare di un blog del giornale molto letto: Diritto&Rovescio.

E’ un blog diverso dagli altri perché analizza e ristruttura vicende che hanno colpito, quella che una volta si chiamava, l’opinione pubblica. 80 di queste storie sono state riportate nel libro, diviso per sezioni. Ed ogni sezione presenta il commento di un intellettuale, un filosofo, un giornalista, un poeta ed anche un uomo di chiesa.

Nel libro, come già nel blog, Aldo cerca di farci riflettere su questioni che non  possono andare nel dimenticatoio. Devono diventare spunti di discussione e approfondimento, non sempre facili, per affrontare con strumenti diversi la complessità della modernità.

Il libro è stato presentato nelle bella struttura del polo giovani di Avellino, con un bel dialogo tra il padrone di casa, il vescovo della diocesi irpina , monsignor Arturo Aiello e il prefetto Matteo Piantedosi, ministro degli interni, moderati dal giornalista Generoso Picone.

Entrambi hanno evidenziato l’importanza di un libro come questo. La necessità di trovare ancora una strada, anche se il filo di Arianna diventa sempre più sottile, per uscire, finalmente, dal labirinto del web e guardare negli occhi gli altri esseri umani come noi.

Aldo ha presentato il libro nella sua città, davanti alla sua gente ed ai suoi affetti più cari. Per questo motivo aveva il cuore che gli batteva forte nel petto. Ancora più forte quando l’amata figlia ha letto una delle ottanta storie.

La storia di Zohra, una bambina indiana di soli otto anni, ammazzata a bastonate dai suoi padroni. Uccisa perché aveva voluto donare a due pappagalli la libertà che lei non aveva. La storia è diventata la copertina del libro, disegnata dal giovanissimoe bravissimo  Marco Del Mastro.

La tragica vicenda di Zohra non andrà persa come lacrime nella pioggia perché uno che sa metterci il cuore l’ha raccolta per proporla a noi tutti. Una lezione, una salutare lezione per chi fa questo mestiere e non vuole arrendersi al cinismo imperante e si accorge che è sempre bello vedere persone che si emozionano.

P.V.