Accadde oggi: 23 agosto 1927 vengono giustiziati Sacco e Vanzetti
Due martiri della libertà
Accadde oggi: 23 agosto 1927 vengono giustiziati Sacco e Vanzetti. Sacco e Vanzetti non erano null’altro che due operai, partiti dall’Italia per sbarcare in America in cerca di fortuna. Questa era una storia comune, soprattutto nei primi vent’anni del novecento. I due protagonisti di questa terribile vicenda venivano da due parti d’Italia diverse.
Nicola Sacco dalla provincia di Foggia e quando fu tratto in arresto lavorava in un calzaturificio; Bartolomeo Vanzetti invece dalla provincia di Cuneo, cambiò diversi lavori ma dopo aver guidato uno sciopero nessuno volle più dargli lavoro e così lui si mise in proprio facendo il pescivendolo.
Ciò che portò i due ad incontrarsi furono proprio i loro ideali. Nel 1916 si incontrarono in un gruppo di anarchici italo-americani che, con lo scoppio della guerra, si spostarono in Messico per evitare la chiamata alle armi.
Al termine del conflitto ritornarono in Massachusetts, ma il ministero di Giustizia aveva compilato una lista di sovversivi in cui vennero inseriti pure i due. Un amico di Vanzetti, presente anche lui nella lista, era stato trovato sfracellato ai piedi di un grattacielo a New York che ospitava il BOI (il servizio di intelligence e sicurezza interna degli USA), dove era detenuto illegalmente tempo.
Vanzetti quindi organizzò un comizio per protestare contro la vicenda, ma fu arrestato prima insieme a Sacco poiché trovati in possesso di una rivoltella e di appunti compromettenti.
Successivamente all’arresto, furono incolpati anche di una rapina avvenuta in un sobborgo di Boston. Il verdetto ai danni della coppia fu dettato soprattutto da forti pregiudizi, e dalla volontà di perseguire una politica di terrore richiesta dal capo di Stato Palmer.
Gli imputati furono presi di mira come agnelli sacrificali, su cui espiare tutte le colpe e su cui testare il nuovo tipo di condotta contro gli avversari del governo.
L’arresto avvenne nel 1920 e tre anni dopo arrivò la condanna a morte. Le critiche su quel caso non furono poche, anche il governo di Mussolini, nonostante gli ideali dei due connazionali, tentò più volte di ottenere una revisione del processo.
Un gruppo di intellettuali si schierò a favore di Nick & Bart, per avere la loro liberazione. Dopo sette anni di udienze, Sacco e Vanzetti furono uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927.
Dagli anni 50 in poi l’Italia cominciò a rivendicare pubblicamente l’innocenza di Nick e Bart e nel 1958 nacque il comitato della riabilitazione della figura dei due anarchici.
Il 17 agosto 1977, 50 anni dopo l’esecuzione, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis proclamò assolti i due uomini. La presa di posizione fu propiziata anche grazie al film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo.
Le figure di Sacco e Vanzetti sono diventate il simbolo di molte associazioni, protagonisti di libri e film per la loro terribile storia fatta di razzismo, intolleranza ed errori giudiziari.