Accadde oggi: 44 anni fa la strage di Ustica, mistero mai risolto
Uno dei grandi misteri della Prima Repubblica
Accadde oggi: 44 anni fa la strage di Ustica, mistero mai risolto. La storia di oggi inizia all’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna alle 20.08, del 27 Giugno 1980.
L’aereo DC-9 I-TIGI della compagnia Itavia è diretto a Palermo, ed è in ritardo di due ore. Il volo IH870 ospita 81 passeggeri, 64 adulti, 11 bambini tra i due e i dodici anni, due bambini di età inferiore ai 24 mesi, oltre ai 4 uomini dell’equipaggio.
Il volo parte tranquillamente alle 20.08 di quel 27 Giugno, è una serata come tante, c’è chi prende quel volo per tornare a casa, chi invece è costretto a scendere in Sicilia per questioni lavorative. L’IH870 è un volo normale, un semplice aereo di linea che accompagna 81 persone a Palermo.
L’aereo decolla e si mette sull’aerovia “Ambra 14”, il volo procede normalmente: in cabina di pilotaggio si scherza, si fanno battute, alcune più spinte altre meno. Il volo è controllato dall’aeroporto di Ciampino, che lo segue sui radar e chiede più volte di identificarsi al DC-9.
Alle 20.58 e 45 secondi avviene l’ultimo contatto radio con Roma, ora le operazioni passano all’aeroporto di Palermo che dovrà autorizzare l’atterraggio. L’atterraggio è previsto per le 21 e 13, ma alle 21 e 04 quando viene chiesta l’autorizzazione per la fase di atterraggio, il DC9 non risponde. Il volo IH870 è sparito.
Iniziano le ricerche e alcuni hanno già il sospetto che sia successo qualcosa di inquietante. Alle 5 e 05 un elicottero partito da Catania avvista dei detriti vicino alla piccola isoletta di Ustica. Alle 7 vengono viste macchie di cherosene sull’acqua poi inizia ad affiorare altro: affiorano sediolini e salvagenti, alle 9, due ore dopo, affiorano dei corpi… quello era il DC9 partito da Bologna la sera prima.
Quella mattina tutti i giornali riportano la notizia della strage di Ustica, e si fanno le prime ipotesi sulla causa di quella atrocità. L’ipotesi più tranquilla è la “tragica ovvietà” ovvero che gli aerei cadono, e che la causa è un guasto strutturale dell’aereo.
L’Aeronautica Militare supporta ferventemente quell’ipotesi, un’ipotesi che verrà presto smentita ma che condizionerà molto l’avvenire della storia. Nel gennaio del 1981 l’Itavia chiude e fallisce, perché ormai la paura della cattiva manutenzione portava ad evitare la compagnia.
L’inchiesta viene aperta per far luce sulla vicenda. I radar di Licola e di Marsala dell’aeronautica militare, hanno rintracciato anche loro le azioni dell’aereo. I radar di Licola però sono manuali ciò significa che tutti i dati devono essere scritti a mano su un quaderno, che purtroppo sparirà appena dopo l’inizio delle indagini. A Marsala i radar sono automatici, ma vengono spenti poco dopo l’ora della strage.
Una delle prime voci a circolare subito dopo la caduta è che l’ I-TIGI sia stato colpito da un missile. Ma è solo una voce che non viene confermata, per alcuni è solo frutto di fantasia. Le indagini continuano e nel 1986 cala il silenzio. Ma i giornali, i parenti delle vittime e persone di spicco vogliono vederci chiaro, e portano alla riapertura del caso che indicava il DC9 come vittima di un’azione militare. Nel 1988 nasce l’Associazione parenti delle vittime della Strage di Ustica, e tra l’opinione pubblica qualcosa si muove.
La vicenda viene affidata al senatore Libero Gualtieri. La commissione segnala comportamenti di militari italiani che hanno occultato prove di ciò che è successo quella sera. Anche la Magistratura crede che le prove siano state manipolate soprattutto dall’aeronautica militare Italiana. Nel 1992 i vertici dell’aeronautica vengono incriminati per alto tradimento, e vengono poi prosciolti nel 2004 e assolti in Cassazione nel 2006.
Nel 1999, il Giudice Rosario Priore affermò che «l’incidente al DC9 era occorso a seguito di azione militare di intercettamento». Il volo IH870 era stato coinvolto in un’azione militare e un missile ne aveva causato la caduta. Tempo dopo avanzerà anche l’ipotesi di una bomba a bordo, ma era solo una forma di depistaggio.
La strage di Ustica è stata al centro di discussioni per anni, e ancora adesso viene discussa. Un evento che ha segnato il cuore degli Italiani che ha lasciato una ferita aperta che non si è ancora rimarginata. Sono passati 44 anni da ciò che è successo nei cieli italiani quella notte e la verità non è ancora emersa. Quelle ottantuno vittime cercano giustizia e verità da uno Stato che ancora oggi non è riuscito a darci una spiegazione.