Accadde oggi: 7 luglio 1881 viene pubblicata la prima puntata della storia di Pinocchio
E' il burattino più famoso al mondo
Accadde oggi: 7 luglio 1881 viene pubblicata la prima puntata della storia di Pinocchio. L’opera scritta da Carlo Collodi, accompagna l’infanzia di tutti i bambini del mondo da sempre, anche grazie ai vari adattamenti cinematografici.
L’importanza del romanzo di Collodi va ben al di là della letteratura d’infanzia, infatti il suo valore narrativo permette una lettura molto ampia dell’opera restituendo una pluralità di interpretazioni.
La storia di Pinocchio venne pubblicata a puntate nel giornale dei bambini, un supplemento settimanale del quotidiano “Il Fanfulla”. Collodi probabilmente iniziò a scrivere la storia per pagare i suoi debiti di gioco, poi commissionò la pubblicazione, ma non era entusiasta di quel racconto.
Il primo numero apparve sulla rivista il 7 luglio 1881, e la conclusione iniziale di Pinocchio non era come quella che noi conosciamo oggi. I lettori infatti rimasero insoddisfatti di quel finale e lo scrittore fiorentino fu obbligato a continuare e diede alla storia il finale che noi oggi conosciamo.
Collodi poi decise di pubblicare l’opera sotto forma di romanzo: ad oggi “Le avventure di Pinocchio” è uno dei romanzi più venduti e tradotti al mondo, dati dell’UNESCO dicono siano più di 240 le traduzioni in tutto il mondo.
Il protagonista del libro è un ciocco di legno che viene trasformato in burattino da Mastro Geppetto. Il burattino si rivela essere vivo e inizia da appena “nato” a combinare disastri, rivelandosi un vero e proprio bricconcello; Geppetto decide di chiamarlo Pinocchio.
Il burattino-umano è un guastafeste e combina guai su guai, altri personaggi fantastici come il Grillo Parlante o la Fata Turchina cercano di salvarlo e di sviarlo dalla sua condotta da birbante ma non ci riusciranno.
Dopo una serie di disavventure, viene inghiottito da un pescecane, lì nella sua pancia ritrova anche mastro Geppetto che era andato a cercarlo, era naufragato ed era stato inghiottito anche lui dall’orribile bestia marina.
I due riescono a scappare dalla pancia del pesce e, dopo essere usciti e tornati a casa, Pinocchio diventa un buono e non combinerà più disastri e si trasformerà in un vero bambino, in carne ed ossa.
La storia di Pinocchio è conosciuta da tutti, e ci ha lasciato una grande eredità culturale: basti pensare che da piccoli, quando diciamo una bugia, ci viene detto che si allunga il naso, proprio come succedeva al protagonista della fiaba.
Le interpretazioni sulla figura del burattino sono tantissime, c’è anche chi pensa ci sia un significato esoterico dietro, ma quello che è certo è il suo valore pedagogico.
Non è un caso che il romanzo sia stato tradotto in così tante lingue, proprio a causa del suo carattere gnomico, che fa dell’opera un vero e proprio piccolo romanzo di formazione: alla fine della storia Pinocchio è un burattino cambiato che, dopo mille guai, riesce a capire i suoi sbagli e individua qual è il modo giusto di comportarsi.
Pinocchio per certi versi è quasi un eroe picaresco che trae dall’esperienza la sua lezione di vita, ritrovandosi, alla fine della storia istruito e cresciuto, anzi totalmente cambiato.
Numerosi sono gli adattamenti cinematografici, per non parlare delle svariate illustrazioni e fumetti, e anche i diversi cartoni ispirati agli scritti di Collodi (il più famoso è quello prodotto da Walt Disney).
Francesco De Lucia
Le avventure di Pinocchio è un libro best-seller amato da tutti, che ha lasciato un profondo segno nel cuore di migliaia di bambini, e non: Benedetto Croce lo ha definito come una delle più grandi opere italiane. Tutti nella vita siamo stati acerbi come quel pezzo di legno, abbiamo combinato disastri e siamo ritornati sui nostri passi proprio come il protagonista di questa storia; Pinocchio non è una semplice storia per bambini ma è una vera lezione di vita, semplice e sempre attuale.