Accadde oggi: il 10 agosto 1810 nasce Camillo Benso Conte di Cavour
Uno dei più grandi statisti di sempre
Accadde oggi: il 10 agosto 1810 nasce Camillo Benso Conte di Cavour. Camillo Benso Conte di Cavour, insieme a Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, fu uno delle figure cardine del Risorgimento italiano.
La loro opera più importante fu l’unificazione d’Italia. Cavour fu uno dei grandi statisti europei, liberale e a favore della monarchia costituzionale, era avverso ai metodi rivoluzionari di Mazzini quanto a quelle reazionarie e conservatrici che andavano contro ad una riforma politica.
Cavour nacque nel 1810 a Torino. Iniziato la carriera militare, si rese conto che non era adatto a quel tipo di vita e l’abbandonò nel 1831.
Iniziò a girare l’Europa arrivando in Belgio, Francia e Svizzera. I suoi ideali d’avanguardia lo portarono a fondare, nel 1842, l’associazione agraria subalpina.
Iniziò ad interessarsi ad un rinnovamento per la politica del Regno Sabaudo e nel 1847 fondò Il Risorgimento, il periodico che gli permise di affermare le sue idee, che si associavano alle idee liberali moderne, con una forte avversione a socialismo e comunismo e al suffragio universale, poiché, secondo lui, le masse non erano pronte a partecipare al processo politico.
La partecipazione diretta alla vita politica arrivò nel 1848, durante un periodo di rivoluzioni che percorrevano tutta l’Europa. Al potere c’era il Re Carlo Alberto, che aveva forti ideali liberali, che concesse anche una costituzione, lo Statuto Albertino. Cavour consigliò, durante la prima guerra d’indipendenza, una grande azione militare.
Ma il regno di Sardegna fu sconfitto e Carlo Alberto lasciò il posto a suo figlio, Vittorio Emanuele II. Nell’anno ’49 dell’ottocento fu eletto al parlamento, e nel ’50 diventa ministro dell’Agricoltura, della Marina e del Commercio e quindi delle Finanze attuando una serie di riforme nel campo dell’economia e delle finanze, anche nelle infrastrutture.
Due anni dopo, portò avanti un’alleanza, chiamata il connubio, che univa i moderati ai progressisti. Centro destra e centro sinista uniti insieme in parlamento. Questa unione gli permise di arrivare a capo del Governo
Divenuto capo del governo Camillo Benso sviluppò il suo piano politico in tre vie: mettere a tacere Mazzini, e la sua idea di arrivare ad un’unità in Italia per vie rivoluzionarie; contro le idee su una Repubblica italiana fondata su una federazione di stati regionali; e lo sviluppo economico e politico del paese.
L’idea di Cavour era espandere il regno della monarchia sabauda, fino alla creazione di un regno dell’Alta Italia e liberare l’intera nazione dall’Austria. Il capo del governo non desiderava una creazione di uno stato italiano unitario. Per liberare il Lombardo Veneto dagli austriaci, iniziò un alleanza con Napoleone III in Francia e una politica fatta di diplomazia.
Camillo Benso ammodernò le infrastrutture, migliorò le reti stradali, potenziò le industrie, introdusse nuovi mezzi e nuove tecniche nel mondo agricolo. I sentimenti contro l’occupazione austriaca si fecero sempre più aspri, e in politica estera il Conte fu sempre più antiaustriaco.
Nel ’55 inviò truppe in Crimea, in aiuto alla Francia e all’Inghilterra contro la Russia, per permettere all’Italia di avere un posto nel congresso di pace di Parigi nel 1856, potendo portare all’attenzione internazionale la questione italiana. Ottenne l’aiuto di Napoleone III, nel 1858 a Plombières, che sarebbe intervenuto in caso di uno scoppio di una guerra. Il suo sostegno sarebbe stato ripagato con compensi territoriali.
Un anno dopo Plombières scoppiò la seconda guerra d’indipendenza contro l’Austria. Questa volta il regno sabaudo era aiutato dalla Francia e dalle forze mazziniane e garibaldine. Dopo una serie di vittorie conquistate, Napoleone III impose un armistizio a Villafranca. Cavour, contrario a quest’azione, si dimise. La Lombardia passò al Piemonte, Rafforzando il regno di Sardegna.
Poi arrivò l’annessione di Toscana ed Emila Romagna. Intanto Cavour tornò al potere nel 1860. La Savoia e Nizza furono date alla Francia, come accordato. Intanto Garibaldi con i Mille diede il via ad un’ondata di rivoluzioni che portarono alla conquista del regno di Napoli.
L’idea di un unità nazionale iniziò a balenare anche nella testa di Camillo Benso che appoggiò le azioni garibaldine. Cavour però non voleva che le forze democratiche e repubblicane conquistassero il mezzogiorno e, quindi, diede il via all’invasione di Marche e Umbria, impedendo alle truppe di Garibaldi di conquistare Roma.
La sua salute era ormai logorata e Camillo Benso Conte di Cavour morì a Torino il 6 giugno 1861, poco dopo la proclamazione il 17 marzo del Regno d’Italia, ancora, tuttavia, privato del Veneto e di Roma.