Accadde oggi: il 19 agosto 1977 moriva il comico Groucho Marx
Sigaro in bocca, baffoni e battuta pronta, una maschera del ventesimo secolo
Accadde oggi: il 19 agosto 1977 moriva il comico Groucho Marx. Julius Henry Marx, vero nome di Groucho, nacque a New York nel 1890 in una famiglia di ebrei tedeschi.
La mamma non era mai riuscita a sfondare come attrice, ma insistette per far diventare i figli maschi delle star. Introdusse Julius e i suo fratelli al mondo del teatro e al genere vaudeville, ovvero una commedia intervallata da balletti e canzoni.
I 5 fratelli iniziarono ad avere successo con i loro sketch comici e andarono in giro per il paese a proporre i loro spettacoli, riuscendo a guadagnare anche qualche soldo. Julius, che era stato soprannominato Groucho, che significa brontolone, iniziò a creare la sua maschera con i tipici baffi e le sopracciglia giganti, occhiali tondi e sigaro alla mano.
Nel 1924 i fratelli Marx fecero il debutto a Broadway con lo spettacolo “I’ll Say She Is” racimolando sempre più fama e soldi. Ma nel 1929 arrivò il crollo del mercato americano e tutti i soldi di Groucho e dei fratelli vennero spazzati via.
La perdita del denaro fece sprofondare Julius in un limbo di noia e d’insonnia, la sua ironia iniziò ad inasprirsi proprio dopo questo periodo. Per riempire le ore in cui non dormiva telefonava gli amici a notte fonda, pronunciava frasi sconnesse al telefono e metteva giù.
Negli anni ‘30 i fratelli Marx firmarono con la Paramount, ricevendo 75 mila dollari per ogni film che avrebbero fatto. La compagnia produsse più di dieci film con protagonisti i Marx, e molti non ebbero mai successo. Groucho stanco e amareggiato voleva abbandonare il suo personaggio, diventato ormai quasi banale agli occhi dell’interprete.
Nel 1949 si separò dai fratelli e non rinunciò più alla sua maschera da baffone goffo, anzi non riuscì più a togliersela di dosso. Condusse un programma di quiz radiofonico “I Bet Your Life”, che gli portò un discreto successo.
La sua ironia tagliente riusciva a scatenare il riso tutte le volte che apriva bocca, ed è risaputo che la verbosità di Groucho era inarrestabile. Trasferì tutte le sue parole in due libri di memorie, e scrisse anche diversi racconti e sceneggiature per programmi.
Nel 1974 i fratelli Marx ricevettero l’oscar onorario per la carriera e solo 3 anni dopo Groucho Marx morì a causa di una polmonite. Groucho ha ispirato registi del calibro di Woody Allen, e il suo personaggio fu preso dalla Sergio Bonelli Editore come aiutante nel fumetto di Dylan Dog.
Le battute sull’attualità, la satira molto pungente, la galanteria con le donne, i baffi e gli occhiali, hanno fatto di Julius uno dei comici più importanti del XX secolo.