Accadde oggi: il 21 agosto 1995 moriva il regista Nanni Loy

Un regista che fa parte della storia del cinema e della televisione

Redazione
Accadde oggi: il 21 agosto 1995 moriva il regista Nanni Loy

Accadde oggi: il 21 agosto 1995 moriva il regista Nanni Loy. Nanni Loy è stato un regista italiano, sceneggiatore e autore televisivo. All’anagrafe Giovanni Loy-Donà, il regista nasce a Cagliari il 23 ottobre 1925.

Dopo essersi laureato in giurisprudenza, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia dove prende il diploma come regista. Arrivano poi gli anni della gavetta, con la firma di qualche documentario e come aiuto alla regia a Luigi Zampa e Augusto Genina.

Nel ‘57 il primo film, “Parola di Ladro”, firmato anche da Gianni Puccini e, l’anno dopo “Il Marito”, sempre con firma di Puccini. Nell’anno di uscita de Il Marito, il 1958, aveva esordito anche la pellicola a”I Soliti Ignoti”, con la regia di Mario Monicelli.

Il film aveva riscosso un certo successo e negli anni a venire sarebbe diventato un vero e proprio cult. Il regista cagliaritano gira il seguito, “l’Audace Colpo dei Soliti Ignoti”, che non eguaglia il film di Monicelli ma rimane comunque apprezzato.

I primi film degli anni ‘60 si avvicinano al tema della resistenza attraverso il racconto di esperienze realmente accadute come con “Le Quattro Giornate di Napoli”. Nel ‘64 presenta al pubblico televisivo la trasmissione “Specchio Segreto”, uno dei primi esperimenti ad utilizzare la Candid Camera, che decenni dopo sarebbe stata alla base di numerosi programmi comici.

Nanni Loy torna in sala nel 1965 con un film ad episodi, “Made in Italy”, in cui si esprime tutta la volontà del regista di presentare al grande pubblico frammenti di vita quotidiana. Nel 1967 presenta “Il Grande Marito”, mostrando a tutti le crisi familiari nel periodo del boom economico.

Dopo una serie di film nell’ambito della commedia italiana, arriva un film di denuncia, “Detenuto in Attesa di Giudizio”, in cui viene criticato in maniera amara il sistema giudiziario italiano. Sulla stessa scia critica Loy produce anche due film, “Cafè Express” e “Mi Manda Picone”.

Le due pellicole presentano uno spaccato di vita meridionale: nel primo si parla di un venditore ambulante di caffè su un treno e sono presenti elementi di critica al sistema italiano e alle condizioni dei lavoratori del sud e dei terremotati.

Nel secondo, Mi Manda Picone, è sempre presente l’elemento di critica per le condizioni di lavoro che si intreccia al tema della camorra. Queste due produzioni lo portano alla vittoria del Nastro D’Argento nel 1980 e nel ‘84. Come con I Soliti Ignoti, durante il 1985, porta a termine una delle serie iniziate da Monicelli, con la direzione del terzo atto della commedia Amici Miei.

Nel 1989 dirige Scugnizzi, una sorta di musical con una parte di attori presi dalla strada. Muovendosi sempre in uno scenario napoletano, realizza anche la commedia “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”. Dal titolo è intuibile come i protagonisti siano imbroglioni che tentano sempre di truffare il prossimo.

Nell’anno precedente alla morte porta in TV la miniserie “A che punto è la notte?”, con protagonista il grandissimo Marcello Mastroianni nei panni del commissario Santamaria. A 69 anni, il 21 agosto 1995, stroncato da un attacco cardiaco, Nanni Loy se ne andava per sempre.

Le sue produzioni con al centro l’individuo con i suoi pensieri e l’immediatezza di essi, sono fondamentali per capire i disagi e i costumi dell’Italia di quell’epoca.

Francesco De Lucia