Accadde oggi: Il 21 luglio del 1979 veniva ucciso Boris Giuliano
Un servitore dello stato falcidiato dalla mafia
Accadde oggi: Il 21 luglio del 1979 veniva ucciso Boris Giuliano. Giorgio Boris Giuliano nasce il 22 ottobre del 1930. Nel 1956 consegue la laurea in giurisprudenza e nel 1962 supera il concorso di Commissario. L’anno dopo viene assegnato alla squadra mobile di Palermo di cui diventerà dirigente nel 1973.
Boris Giuliano è un uomo molto intelligente ed astuto e adotta alcuni metodi alternativi per la lotta alla mafia. Per seguire le azioni illecite dei gruppi criminali iniziò a tracciare lo spostamento dei soldi e di capitali illeciti: così facendo riuscì a seguire tutti i movimenti di Cosa Nostra.
Lo sceriffo, così soprannominato per i suoi baffi, credeva nell’unione delle forze e arrivò a capire che solo così era possibile vincere contro il male oscuro del crimine. Giovanni Falcone aveva molta stima di lui, proprio per il suo spirito di squadra.
Giuliano ha il merito di aver puntato i riflettori su alcuni casi di cronaca che hanno avuto un importante ruolo sulle indagini e sulla cattura dei maggiori esponenti della malavita organizzata. Come ad esempio il caso di Mauro de Mauro.
Mauro de Mauro, giornalista de L’Ora, scomparve misteriosamente nel 1970. Il cronista aveva iniziato ad interessarsi alla morte di Enrico Mattei e aveva assunto il ruolo di giornalista investigativo, ficcando il naso in alcune questioni di Cosa Nostra. Giuliano condusse le indagini sul caso ed era deciso a far luce su di esso. Purtroppo non vedrà mai la fine delle operazioni. Nonostante ciò il suo operato fu di fondamentale importanza.
Una delle ultime operazioni fu nel giugno del ’79 quando insieme alla sua squadra scoprì e smantellò una rete di narcotraffico, che da New York arrivava fino a Palermo.
Il 21 luglio dello stesso anno fu ucciso. Si trovava nella caffetteria Lux, stava pagando il caffè, come è solito fare un qualunque cittadino. Una Beretta calibro 7,65 esplode sette colpi alle sue spalle ad una distanza ravvicinata, uccidendolo brutalmente. A premere il grilletto fu Leoluca Bagarrella.
Quella era una mafia che non guardava in faccia a nessuno e colpiva alle spalle. Sedici anni dopo i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio furono condannati alla Corte di Assise. ” Bisogna fare il proprio dovere fino in fondo”, e Boris Giuliano l’ha fatto , facendo il poliziotto “senza dimenticare di essere uomo”.