Accadde oggi: il 23 luglio 1908 nasce Elio Vittorini
Grande scrittore e scopritore di talenti come editore
Accadde oggi: il 23 luglio 1908 nasce Elio Vittorini. Elio Vittorini è stato uno scrittore italiano, ma definirlo solo scrittore sarebbe limitante. Faceva parte della schiera di letterati editori che lavoravano per la casa editrice Einaudi.
Il suo stile a cavallo tra il reale e il simbolico, in cui si mischiano ricordi dolci alla triste realtà espressa con un linguaggio crudo e ricordi che spesso assumevano i toni di una confessione, ha fatto di lui uno degli autori più influenti del dopoguerra.
Vittorini già da giovane dimostra un forte interesse verso gli studi umanistici. Nasce il 23 luglio 1908 a Siracusa, il padre lo costringe ad iscriversi alla scuola di Ragioneria, ma Elio è irrequieto, vuole viaggiare, vedere, conoscere e scappa spesso di casa.
I suoi interessi spingono verso le materie letterarie e , infatti, a sedici anni abbandona gli studi e trova un impiego a Gorizia. Si avvicina allo scrittore Curzio Malaparte che lo fa scrivere sulla rivista “Strapaese”. Il carattere dei suoi scritti viene notato e diventa collaboratore de “La Stampa”, invia anche dei suoi racconti ad una rivista che ne pubblica alcuni in prima pagina.
Nel 1927 sposa Rosa, sorella del poeta Salvatore Quasimodo, da cui avrà due figli. Un paio di anni dopo scrive qualche intervento sulla rivista Solaria, di cui diventa segretario di redazione. La rivista fiorentina pubblica i suoi racconti, mentre collabora anche con La Nazione. Durante il suo soggiorno a Firenze frequenta ambienti antifascisti e impara l’inglese da autodidatta.
Solaria pubblica il suo primo romanzo “Il garofano rosso”. Dopo la pubblicazione lavora sul libro “Conversazioni in Sicilia” che, all’uscita, viene colpito dalla censura. Nel ‘38 si sposta a Milano per il ruolo di editore nella casa editrice Bompiani.
E’ da poco iniziato il conflitto mondiale e Vittorini stampa clandestinamente fogli di giornale per i Partigiani. Questa esperienza servirà per la stesura di Uomini e No, uno dei libri capisaldi del neorealismo italiano, che viene pubblicato nel 1945.
Il libro parla della resistenza partigiana nella città di Milano, il linguaggio si fa più rude, ma lo stile rimane quello tipico. Durante gli anni 50 collabora con Einaudi, e diventa uno degli esponenti più rivoluzionari del mondo dell’editoria.
Riesce a lanciare diversi scrittori come Mario Rigoni Stern; con Italo Calvino fonda la rivista il Menabò su cui scrive, perlopiù, critiche letterarie. Elio Vittorini, malato di tumore, si spense a Milano il 12 febbraio del 1966, lasciando un’eredità letteraria immensa.
Francesco De Lucia