Accadde oggi: il 25 agosto 1960 venivano inaugurate le olimpiadi di Roma

Uno degli eventi più importanti che abbia mai ospitato il nostro paese

Redazione
Accadde oggi: il 25 agosto 1960 venivano inaugurate le olimpiadi di Roma

Accadde oggi: il 25 agosto 1960 venivano inaugurate le olimpiadi di Roma. Le olimpiadi di Roma del 1960 vennero inaugurate dal presidente Giovanni Gronchi, ed erano l’unica edizione estiva organizzata in Italia. I giochi di Roma, per così dire, fecero tornare  l’Italia nello scenario internazionale.

Con l’inizio dei giochi finì la cosiddetta “lunga estate calda” iniziata con la formazione del governo Tambroni del partito democristiano, con l’aiuto del movimento sociale italiano.

Questo aveva portato ad una mobilitazione popolare anti-fascista, con numerosi scontri che videro 5 morti in una manifestazione a Reggio Emilia.

Dopo questi eventi la DC abbandonò la via del centro-destra, affidandosi all’appoggio esterno di Psdi, Pli, Pri e soprattutto all’astensione del Psi.

Le tensioni anche sul piano internazionale non erano poche. La guerra fredda segnò profondamente anche quella edizione dei giochi olimpici.

La Germania est e quella ovest gareggiarono sotto un’unica bandiera, ma non accadde lo stesso con le due Cina e le due Coree, infatti a quell’edizione parteciparono solo Taiwan e la Corea del Sud.

Al comitato olimpico di Taipei fu imposto di non chiamarsi Cina, la risposta: un cartello con la scritta “under protest” esibito durante la sfilata degli atleti.

A livello politico a dirigere l’evento c’erano due persone: il presidente del CONI, Giulio Onesti, e Giulio Andreotti che faceva parte del comitato organizzatore.

I due erano grandi amici e pubblicamente affermano che “lo sport va agli sportivi”, e quindi il totale disinteressamento della politica allo sport. Ma proprio prima delle Olimpiadi di Roma Andreotti e Onesti, avevano portato alla creazione di un comitato interministeriale per gestire l’evento, e di conseguenza a una maggiore presenza politica nel Coni e nel mondo sportivo.

L’Italia in quella edizione porterà a casa 36 medaglie di cui tredici d’oro. L’evento che colpì di più gli italiani fu il trionfo del velocista Livio Berruti, che trionfò nei 200 metri piani, interrompendo il dominio statunitense su quel tipo di corsa.

L’ingresso delle nazioni e degli atleti africani nel mondo delle Olimpiadi avverrà in maniera definitiva a Tokyo 4 anni dopo, ma quelli di Roma diventarono i giochi della decolonizzazione. Infatti Roma 60 è l’edizione romantica e suggestiva dell’etiope Abebe Bikila che vinse la maratona correndo scalzo.

Nel clima di gioia e di festa, un evento tragico lasciò senza fiato gli spettatori di quella olimpiade. Durante la 100 chilometri a squadre il ciclista danese Knud Enemark Jensen cadde due volte a terra tramortito e poi venne portato all’ospedale dove esalò l’ultimo respiro.

Il ciclista era sfinito dal caldo ma anche sotto l’effetto di sostanze stimolanti. La tragedia porterà, negli anni a venire, numerosi controlli sull’uso di sostanze dopanti.

La Rai, in quell’edizione, era  la prima rete televisiva a trasmettere le immagini sia a livello nazionale che internazionale. La CBS, un ente privata americana, comprò i diritti per le riprese pagando 600.000 dollari.

La contrattazione sui diritti televisivi orienterà le olimpiadi sempre più verso la commercializzazione, che si farà palese dagli anni 80 in poi.

I giochi olimpici di Roma del 1960 vengono guardati oggi con grande nostalgia, poiché ci hanno lasciato una grande eredità anche a livello di infrastrutture.

Le olimpiadi erano la vetrina del miracolo economico, e tutti gli impianti sportivi realizzati per ospitare le competizioni, sono ancora oggi in uso e sono il fulcro dello sport nella capitale.

Francesco De Lucia

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