Accadde oggi: il 9 luglio 2006 l’Italia vinceva il suo quarto titolo mondiale

La stupenda impresa di una generazione che era quasi al tramondo

Redazione
Accadde oggi: il 9 luglio 2006 l’Italia vinceva il suo quarto titolo mondiale

Accadde oggi: il 9 luglio 2006 l’Italia vinceva il suo quarto titolo mondiale. La nazionale guidata da Marcello Lippi vince a Berlino il mondiale, il quarto per gli azzurri, ventiquattro anni dopo il trionfo di Spagna ’82. L’Italia riesce a strappare la vittoria alla Francia sui rigori, dopo aver recuperato grazie al gol di Fabio Grosso, vincendo 5 a 3.

L’impresa vincente della squadra del ct Lippi non fu facile, le premesse non erano delle migliori per la Nazionale. In Italia divampava il caso calciopoli, la Juventus veniva retrocessa in B, c’era ancora l’incubo del rigore di Baggio nella finale del ’94 e di tutti i casi sfortunati successivi a quegli infami 11 metri.

Ma qualcuno, qualche anno dopo, avrebbe detto “Don’t look back in anger” , non guardarti indietro con rabbia, citando gli Oasis, e così gli Italiani scelti da Lippi partono alla conquista del trionfo mondiale in Germania, senza guardarsi indietro con rabbia e più risoluti che mai.

Già dalla prima partita del girone si percepisce qualcosa di diverso, qualcosa di più aggressivo: il Ghana viene battuto per 2 a 0. Dopo il brillante esordio arriva il pareggio con gli USA, che fa scatenare i dubbi di allenatore e tifosi, dubbi che, però, vengono spazzati via dalla vittoria contro la Repubblica Ceca.

La squadra di Lippi arriva agli ottavi contro l’Australia: gli avversari si dimostrano molto in forma e la partita continua sul pareggio fino al rigore di Totti al 95esimo, che porta la squadra ai quarti.

Totti veniva da un grave infortunio ed era riuscito a recuperare giusto in tempo per la partenza in Germania, in quella partita non giocò neanche da titolare ed entrò al 30esimo al posto di Del Piero…fu un vero colpo di fortuna.

I quarti si disputano contro l’Ucraina, che si era guadagnata contro il Togo il passaggio agli ottavi. Ma la squadra dell’Est Europa non spaventa gli Italiani che vincono 3 a 0. Ora c’è da affrontare la Germania padrona di casa, nella semifinale, e la competizione si fa dura: ma quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.

I nostri ragazzi si rivelano più maturi e consapevoli  del previsto, la partita contro i tedeschi scorre regolare, tra attacchi e difese, sullo 0 a 0 fino ai supplementari dove la gara cambia: Grosso segna l’uno a zero e poco dopo arriva il raddoppio con la famosa cavalcata e annesso gol di Del Piero. ” Si va a Berlino, Beppe!” queste le famose parole di Caressa, che esulta per la vittoria e annuncia la finale di Berlino.

Gli azzurri lottano per il titolo mondiale contro la Francia nello stadio Olimpico di Berlino. Ad aprire i giochi c’è il concerto di Shakira; si prospetta una partita avvincente, il clima è teso.

Zidane ed Henry in attacco spaventano la difesa italiana che, di fatto, commette un errore,  e butta giù fallosamente Malouda, che guadagna un calcio di rigore. Sul dischetto c’è Zizou Zidane, che spedisce la palla dritta in rete, mandando i Bleus in vantaggio.

Il recupero italiano arriva al 19′ con un colpo di testa di Marco Materazzi, la partita continua: arriva un gol al 62′ di Toni che però viene annullato per fuorigioco e si finisce ai supplementari sull’ 1 a 1.

Gli uomini gol di Italia e Francia, ovvero Materazzi e Zidane, a pochi minuti dall’inizio dei supplementari si scambiano alcune battute, il francese si volta e sferra una testata al difensore italiano. Il colpo di testa costò a Zizou l’espulsione, rimanendo nella storia del mondiale del 2006 e di tutto il calcio, ma nonostante ciò l’attaccante fu comunque premiato come miglior giocatore della competizione.

I minuti scorrono, i supplementari finiscono, ed è il momento di sfidarsi sugli 11 metri. Gli italiani vanno tutti a segno, il francese Trezeguet sbaglia, Fabio Grosso tira il rigore del 5-3: l’Italia vince la coppa del mondo. In quella notte il cielo di Berlino si tinge di azzurro, l’Italia è campione del mondo dopo 24 anni e tutti  ti finalmente possono smettere di sognare, perché quel sogno è diventato realtà.

Diciotto Anni dopo, in quello stesso stadio, l’Italia di Spalletti è stata eliminata dalla Svizzera per la competizione Europea. Il gol di Zaccagni contro la Croazia riporta indietro tutti gli italiani con il ricordo del gol di Del Piero contro la Germania, ma gli esiti non sono stati gli stessi.

In un momento di crisi per i ragazzi della nostra nazionale, bisogna ricordare le gesta eroiche dei nostri predecessori, dei giocatori che hanno portato avanti l’onore del nostro tricolore, perché la storia è maestra di vita.

Francesco De Lucia