Accadde oggi: il primo agosto 1976 Niki Lauda subisce un grave incidente che gli cambiò la vita

Continuò a correre con coraggio e determinazione

Redazione
Accadde oggi: il primo agosto 1976 Niki Lauda subisce un grave incidente che gli cambiò la vita

Accadde oggi: il primo agosto 1976 Niki Lauda subisce un grave incidente che gli cambiò la vita. Niki Lauda è un mito della Formula Uno, uno dei piloti che ha cambiato la storia delle auto da corsa. Con la sua monoposto rossa targata Ferrari faceva quello che voleva, e riuscì a vincere tre mondiali. Scovava anche il minimo difetto nel telaio della macchina, era un calcolatore nato, tanto da esser chiamato “Computer”.

Niki, di carattere riservato e freddo, talvolta anche scorbutico, è venuto a mancare 5 anni fa. Il pilota austriaco portava sul suo volto i segni di un grave incidente in cui rimase coinvolto il 1 agosto del 1976, in Germania, sul circuito di Nurburgring.

La stagione del 1976 era l’ottava edizione del mondiale di Formula 1. Il primo agosto si correva sul circuito di Nurburgring, famoso per le sue curve pericolosissime. I giri di qualificazione del sabato avevano visto James Hunt trionfare e conquistarsi il primo posto sulla griglia di partenza, dietro di lui, a guardargli le spalle c’era Niki Lauda.

Un dettaglio fondamentale fu la pioggia che aveva condizionato le qualifiche del sabato e che continuava a dare fastidio anche nella gara di domenica. La pioggia iniziò a cadere anche poco prima dell’inizio della gara. Alcuni piloti, compreso Niki, consigliarono di annullare la gara.

La richiesta non venne accettata e la gara si corse comunque. Tutti montarono le gomme da bagnato per non rischiare. La gara inizia, e dopo i primi giri, Niki si ritrova in ottava posizione. La pioggia comincia a cessare. Dopo la fine della pioggia, nonostante il manto ancora bagnato, Computer monta le gomme slick da asciutto.

Alla curva Bergwerk, ancora bagnata, Niki Lauda passa con la sua Ferrari 312 T2 e, con le gomme ancora fredde, perde il controllo del veicolo. Si sposta verso destra e colpisce una roccia che lo fa finire al centro della pista. L’auto prende fuoco, il casco di Lauda vola via, le cinture strette non gli permettono di uscire. I colleghi che passano di lì lo travolgono, poi scendono dalle monoposto e lo aiutano ad uscire. Niki viene estratto dalla vettura, la sua faccia era coperta da una maschera di sangue, le sue condizioni erano gravi sia per le ustioni che per i gas della benzina inalati.

Il pilota austriaco rimase sospeso tra la vita e la morte, ma dopo 42 giorni ritornò in pista. Si correva il gran premio d’Italia, il volto di Lauda era ormai sfigurato. Le ustioni gli facevano provare dolore ogni volta che indossava il casco. Chiuse quella gara al quarto posto.

Il mondiale del ‘76 finirà nelle mani del suo collega James Hunt. Lauda però si ripresenterà in pista l’anno dopo, e vincerà il mondiale. Nell’84 trionferà per la terza e ultima volta, e l’anno dopo chiuderà la sua carriera da pilota. Dopo l’incidente, che gli ha portato la deformazione della pelle del viso, Niki Lauda ha continuato a correre e a battersi. Questo suo modo di fare, questa costanza unita alla tenacia, gli hanno permesso di entrare nella storia.

Francesco De Lucia