Accusato di maltrattamenti in famiglia :assolto 60enne di Cervinara

Redazione
Accusato di maltrattamenti in famiglia :assolto 60enne di Cervinara
Arienzo: assolto Francesco Iannone

Accusato di maltrattamenti in famiglia :assolto 60enne di Cervinara. Nel Gennaio del 2017 era stato condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia.

La VI sezione della Corte di Appello di Napoli, in accoglimento delle richieste della difesa, rappresentata dall’ Avv. Mario Cecere, ha ribaltato la decisione assolvendo B. F. dal reato lui contestato e revocando le statuizioni civili emesse con la sentenza di primo grado.

Un ribaltamento completo della sentenza di primo grado. Un fatto che sempre più spesso sta avvenendo in corte d’Appello. Nel 2017 questa vicenda suscitò grande clamore non solo a Cervinara, ma in tuta la Valle Caudina. Provocò tante discussioni nell’opinione pubblica.  Ed ora, l’assoluzione meriterebbe lo stesso clamore, e la stessa atteenzione riservata tre anni fa.

Sempre per quanto riguarda la Valle Caudina, si è tenuta innanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento, il Processo a carico di Antonio Cuozzo, di Bucciano, di 25 anni.

Il giovane doveva rispondere dei reati di lesioni aggravate dall’uso di una roncola, di danneggiamento; e di violenza privata ai danni di Mauriello Carmine, di 25 anni, di Moiano. Il Cuozzo era difeso dall’avv. Ettore Marcarelli, e la parte civile, Mauriello, dall’avv. Vittorio Fucci.

In particolare il Cuozzo era accusato di aver provocato lesioni personali al volto e al cranio del Mauriello con una roncola e di aver danneggiato a calci e bastonate l’autovettura dello stesso Mauriello il 2 agosto 2017. Insomma, un episodio davvero efferato che aveva provocato grande eco in tutta la Valle Caudina.

Accusato di maltrattamenti in famiglia :assolto 60enne di Cervinara

All’esito della discussione il Giudice Monocratico ha condannato il Cuozzo Antonio per i reati di lesioni gravi e di danneggiamento alla pena di 7 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni, assolvendolo solo dal reato di violenza privata.