Ad Avellino una 43enne malata di tumore partorisce la piccola Mya

Redazione
Ad Avellino una 43enne malata di tumore partorisce la piccola Mya

Ad Avellino una 43enne malata di tumore partorisce la piccola Mya.  Una gravidanza delicata, per le condizioni di salute della mamma, paziente oncologica in cura presso l’Istituto Pascale di Napoli, seguita fin dal quinto mese di gravidanza dall’oncologo Paolo Ascierto, in collaborazione con il professore Stefano Mori.

La madre ha raccontato di aver perso vari chili durante la gravidanza, durante la quale è sempre seguita da un’equipe di specialisti in diversi settori sanitari.

Evitata anche una possibile rottura di placenta e altri piccoli incidenti di percorso, finalmente è venuta alla luce la piccola Mya. La mamma ha ringraziato il personale sanitario che con professionalità e dedizione l’ha seguita in questi mesi importanti.

Malata di un tumore genetico raro e affetta da obesità, Anna ha partorito a 43 anni una bellissima bambina del peso di 2 chilogrammi “dopo nove mesi di gravidanza difficile“.

Il lieto evento è avvenuto ieri alla Clinica Malzoni di Avellino, una delle eccellenze della Sanità in Campania. “Anna è così premiata dal miracolo prezioso della vita – scrive la Clinica Malzoni in un post su Facebook – quello di diventare mamma a 43 anni, affetta da un tumore genetico raro, ieri ha dato alla luce la piccola Mya, dopo nove mesi di gravidanza difficile”.

Il racconto della Malzoni

La bimba ha visto la luce, come racconta la clinica Malzoni di viale Italia, ad Avellino, “a mezzogiorno e trenta minuti, tanto attesa e desiderata da mamma e papà.

Pesa due chili la piccola, nata al nono mese, dopo una gestazione difficile per mamma Anna, che con forza amore e incredibile tenacia si è impegnata perché Mya venisse al mondo in piena salute.

Seguendo ogni indicazione dettatale dai medici del Pascale e dalla clinica Malzoni, guidata dal professore Carmine Malzoni”. “La vita – ha poi commentato la Clinica in un altro post – quel miracolo meraviglioso ed imprevedibile che a volte ci lascia senza fiato dalla gioia”.