Addio padrino e madrina per battesimi e cresime

17 Luglio 2020

Addio padrino e madrina per battesimi e cresime

Addio padrino e madrina per battesimi e cresime.  Niente più padrino e madrina per cresima e battesimo. Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione nel mondo ecclesiastico.

Nel 2020, con una crisi di Fede sempre più pressante e una disaffezione nei confronti della Chiesa crescente nel Bel Paese, arriva la decisione del vescovo di Sulmona che decide di cancellare le figure di padrino e madrina per sacramenti quali battesimo e cresima.

------------

Il decreto, emanato da Monsignor Michele Fusco, entrerà in vigore dal prossimo agosto e avrà valenza per tre anni: chiunque deciderà di battezzare o cresimare i propri figli nella Diocesi di Sulmona dovrà rinunciare a ‘compari’ e ‘commari’.

Addio a padrino e madrina per battesimo e cresima?

Nel decreto emanato dal vescovo di Sulmona, con cui si eliminano le figure di padrino e madrina per battesimo e cresima, si legge come la Chiesa è sempre chiamata: “A confrontarsi con il mutare dei contesti socio-culturali in cui è inserita e a considerare il continuo cambiamento che tali contesti portano in sé”.

Ed è per questo che la presenza di padrino e madrina risulta spesso una sorta di: “Adempimento formale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della Fede.

Scelta

Una scelta effettuata con criteri e finalità diverse (parentela, amicizia, interesse). Senza considerare lo specifico ruolo che il padrino o la madrina sono chiamati a svolgere; ovvero trasmettere la fede che deve vivere in prima persona per poi poterla testimoniare”.

“Inoltre le situazioni familiari complesse di tante persone proposte per assolvere questo compito rendono la questione ancor più delicata”. Inoltre, il decreto ecclesiastico ribadisce come a proposito di padrini e madrine, il Codice di diritto canonico indica la ‘possibilità’ e non l’obbligatorietà.

Il decreto, ha concluso lo stesso vescovo Fusco, è frutto di “un percorso di confronto e dialogo; condiviso con i sacerdoti, i catechisti e i laici impegnati nelle comunità parrocchiali”.

Continua la lettura