Agguato a San Martino, Maglione intervenga il ministro
Agguato a San Martino, Maglione intervenga il ministro. “L’agguato a San Martino è la traccia evidente della presenza di una lotta armata che va fermata ad ogni costo.
Il supporto del deputato
Esprimo la mia vicinanza alla comunità, comprensibilmente sotto choc per quanto avvenuto, e garantisco fin da subito il mio supporto. Nelle prossime ore, intanto, informerò il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere un intervento atto a garantire maggiore sicurezza ai cittadini” così in una nota il deputato M5S Pasquale Maglione.
“Nella lotta alla camorra – prosegue Maglione – è fondamentale il controllo del territorio, ecco perché rafforzare la presenza delle Forze dell’Ordine a questo punto è una scelta non più rinviabile. Occorre intervenire con tutte le misure possibili per reprimere senza indugi ogni fenomeno di delinquenza.
La sparatoria in pieno giorno
Spero che questo orientamento sia condiviso e posto al centro del confronto del prossimo tavolo del comitato di sicurezza che si riunirà presso la prefettura di Avellino. Una sparatoria in pieno giorno, nel centro del paese, costituisce un precedente troppo grave per lasciare tutto com’era fino ad oggi”, conclude il deputato.
Attentato a San Martino, individuato il feritore
Le condizioni di Fiore Clemente e del nipote non destano particolari preoccupazioni. Chi ha sparato, ha usato una pistola di piccolo calibro. Il nipote è stato attinto di striscio, forse di rimbalzo, mentre i proiettili che hanno colpito Fiore Clemente non sono andati in profondità.
Caccia all’uomo
Il feritore è stato individuato ed ora è attivamente ricercato. Le immagini delle telecamere e le testimonianze non lasciano alcun dubbio sull’identità di chi ha sparato. I carabinieri lo stanno cercando e non si può escludere che, nelle prossime ore, questa persona possa consegnarsi alla giustizia.
Resta, però, la ferita inferta ad un’intera comunità. Sparare in pieno giorno, alle porte di un supermercato, l’unico che si trova nella zona centrale del paese, è qualcosa che non può far parte della cultura del centro caudino.
La pericolosità di quello che è avvenuto arriva con un grido, quasi di dolore, del sindaco Pasquale Pisano che dice senza mezzi termini: San Martino non merita questo. Non solo il primo cittadino si è subito rapportato con il prefetto Spena che ha deciso, da subito, di potenziare le forze dell’ordine in Valle Caudina.
Una prima risposta verrà data con l’assicurare alla giustizia chi ha fatto fuoco e capire i motivi di questa sparatoria in pieno giorno. Ricordiamo che un fatto analogo avvenne nel settembre del 2020. Allora, però, ci scappò il morto. Fu ucciso Orazio De Paola.
La Valle Caudina e la camorra
Purtroppo, il ripetersi di queste vicende accomuna la Valle Caudina a realtà di camorra. Non può essere così e non deve essere così. Solo il deterrente dei controlli delle forze dell’ordine non può essere sufficiente a frenare questo scivolamento verso il basso.
Pubbliche amministrazioni, partiti politici, sindacati, la chiesa e le associazioni devono analizzare bene quello che sta avvenendo. Il baratro può essere un passo. Ha ragione il sindaco Pisano, San Martino non merita perciò deve fare qualcosa.