Airola: colpo di scena, si torna in classe con 138 positivi
Airola: colpo di scena, si torna in classe con 138 positivi. Nuovo colpo d scena ad Airola. Il Tar Campania ha accolto il ricorso presentato avverso l’ordinanza comunale numero 25. Ordinanza con la quale il Sindaco Napoletano aveva disposto la sospensione dell’attività didattica in presenza fino a tutta la giornata del 15 Maggio. E’ quanto si legge sul profil facebook del comune di Airola.
Attività didattica in presenza
Ciò comporta il ripristino della attività didattica in presenza. Con successivo avviso comunicheremo se il riavvio dell’attività didattica in presenza si avrà nella stessa giornata di domani, si legge sul profilo facebook del comune.
Il sindaco non si trova nella sede comunale in quanto impegnato per motivi istituzionali ed al momento impossibilitato alla firma del decreto. Il numero degli attuali positivi, intanto, sale a 138 unità.
Airola: colpo di scena, si torna in classe con 138 positivi
Sin qui la comunicazione da parte dell’amministrazione, guidata dal sindaco Michele Napoletano. Un nuova ordinanza, un consiglio comunale straordinario, oltre 1500 firme raccolte e la presenza di 138 positivi sul territorio, di cui tre in ospedale, non ha fatto desistere il gruppo dei genitori contrati alla dad a presentare un nuovo ricorso al Tar.
Vista l’ora e tenuto conto del diritto alla disconnessione di cui godono dirigenti scolastici e insegnati, sembra impossibile che domani i ragazzi possano tornare in aula. Sabato primo maggio è festa, quindi, si torna a scuola mercoledì tre maggio.
Le iniziative del sindaco
Attenzione, però, può anche darsi che il primo cittadino e la sua giunta mettano in atto una nuova iniziativa. Anche perché, con questo numero di positivi, pochi genitori manderanno in classe i loro figli.
E, a questo punto, alla stragrande maggioranza dei ragazzi di Airola verrebbe negato il diritto all’istruzione. Ad Airola si assiste ad una situazione davvero molto particolare. Da una parte un sindaco si mostra seriamente preoccupato per la salute dei cittadini.
Dall’altra un gruppo di genitori, certamente minoranza in paese, teme per il mancato diritto all’istruzione dei propri figli e si fa forte del decreto del primo aprile del presidente Mario Draghi.