Airola, dalla banca no al mutuo per acquisire la Radici Tappeti

15 Gennaio 2015

Airola, dalla banca no al mutuo per acquisire la Radici Tappeti

Airola. Il mutuo è stato bocciato. La Banca Popolare di Novara non ha accolto la richiesta, presentata dal comune di Airola, di finanziare l’acquisto dello stabile e del piazzale esterno della Radici Tappeti. Si tratta di una delle aziende che si trovano nell’ex polo tessile, che come le altre è interessata da una crisi irreversibile. Gli operai, dopo la cassa integrazione sono già in mobilità.
La giunta, guidata dal sindaco Michele Napoletano, aveva pensato di acquistare lo stabilimento per poter attrarre nuovi investitori. La richiesta del mutuo non era campata in aria. In quanto la rata mensile, sarebbe stata pagata dalla bolletta energetica dello stesso stabilimento che sul tetto ha piazzato una serie di impianti fotovoltaici. In buona sostanza, sarebbe stata una operazione a costo zero per il Comune, mentre i proprietari della Radici avrebbero incassato oltre 4 milioni di euro. Per evitare problemi, con le stringenti norme del patto di stabilità, Napolitano aveva chiesto un parere alla Corte dei Conti regionale che aveva dato il via libera. Restava solo lo scoglio dell’approvazione del mutuo, che non sembrava arduo da superare. Invece, dopo diversi approfondimenti, l’istituto di credito ha detto no. Napolitano ha provveduto già ad informare azienda e lavoratori ed ha dichiarato che non si perde affatto d’animo perché ha altre idee da mettere in campo. La cosa certa è che il sistema creditizio locale, ma non è diverso da quello che avviene in tutto il meridione, è completamente lontano dalle attese degli imprenditori e del territorio. Le banche concedono soldi solo a chi può dimostrare di aver garanzie, almeno per il doppio della cifra richiesta. E’ qualcosa di impensabile, conoscendo la realtà dell’esposizione di chi fa veramente impresa in questo periodo. E figuriamoci quanto sia ancora più complicato per i giovani. La bocciatura di Airola sembra voler dire che lo sviluppo della Valle Caudina non passa per il sistema creditizio.

Peppino Vaccariello

------------

Continua la lettura