Airola: i ragazzi del Vanvitelli incontrano il figlio di Vito Schifani agente di scorta morto con Falcone
Nell’ambito delle iniziative rientranti nel progetto legalità, venerdì 17 maggio 2019 nell’Aula Magna dell’I.C. “Vanvitelli” di Airola, si è svolto un emozionante momento commemorativo dedicato al ventisettesimo anniversario della strage di Capaci.
L’appuntamento, che cade il 23 maggio, è stato anticipato per motivi organizzativi. Ospite dell’Istituto è stato il Tenente della Guardia di Finanza Emanuele Schifani, figlio dell’agente Vito Schifani, uomo della scorta del Giudice Giovanni Falcone.
Hanno portato il proprio saluto, invitati dall’Istituto, il Questore di Benevento Luigi Pio Bonagura, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Mario Intelisano, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Alessandro Puel, il Sindaco di Airola Michele Napolitano , il Sindaco di Paolisi Carmine Montella , il Parroco di Airola Don Liberato Maglione.
Il tema della legalità riguarda un percorso che la Scuola di Airola segue da diversi anni ed ha portato gli alunni ad avere esperienze formative, pregnanti e significative sui temi del rispetto delle regole, delle leggi e di conoscenza di quanti hanno fatto della lotta alla criminalità la propria ragione di vita.
Gli alunni delle classi terze dei plessi di Airola, Arpaia e Paolisi hanno partecipato con grande attenzione lasciandosi anche prendere da una forte emozione.
Dopo i saluti iniziali del Dirigente Scolastico Giovanni Marro alle autorità presenti, è intervenuta la referente alla legalità Prof.ssa Maria Rosaria Parente , che ha motivato l’importanza del “ricordo” del sacrificio di tutte quelle persone che, svolgendo il proprio lavoro, hanno perso la vita per rendere il nostro Paese libero da ogni forma di mafia.
A seguire hanno preso la parola le diverse autorità presenti all’incontro sottolineando l’importanza del combattere, giorno dopo giorno, ogni forma di illegalità per costruire un mondo migliore.
La lettura di tre monologhi molto toccanti, frutto del lavoro degli alunni sotto la supervisione della docente referente, hanno testimoniato la tragedia delle vite spezzate di questi “angeli della legalità”.
A questo punto è stata data la parola al Tenente Emanuele Schifani che, molto emozionato, ha interagito con i ragazzi.
L’ufficiale ha raccontato che, nonostante avesse solo quattro mesi quando la strage di Capaci gli portò via il proprio padre, crescendo e conoscendo la storia, avverte il peso e la responsabilità del proprio nome, e ancor di più l’aver scelto un impegno in prima linea per il rispetto della Legge.
I vari momenti sono stati intervallati da canti molto significativi: “Per la bandiera”, una canzone nata dopo l’agguato al giudice Falcone, che descrive tutto l’amore che bisogna profondere nel rischiare la propria vita in nome degli ideali che spesso si trasformano in niente, solo in una bandiera e “Silenzio d’amuri” come omaggio alla Sicilia, terra bellissima e martoriata, frutto del lavoro dei docenti di Musica, tra i quali il prof. Mario Parente.
Viva soddisfazione ha espresso il Dirigente Scolastico per la valenza formativa di queste esperienze tese a portare testimonianze dirette di quanti quotidianamente rischiano il bene più prezioso al servizio dello stato, e verso tutti i docenti impegnati per la riuscita della manifestazione.