Airola: i venti minuti di sospensione quotidiana del codice della strada

Redazione
Airola: i venti minuti di sospensione quotidiana del codice della strada

Airola. Riceviamo a pubblichiamo.

Sono un genitore di Airola, accompagno e riprendo (io o mia moglie) da scuola mio figlio tutti i giorni e, probabilmente, con la mia utilitaria contribuisco all’inquinamento del pianeta (termine che oggi va tanto di moda) e alla congestione del traffico (non provo neanche a raggiungere l’atrio della scuola frequentata dal mio giovanotto, consapevole di affaticarlo percorrendo i cento metri che dividono lo sportello della mia utilitaria dall’accesso dell’Istituto!).

Tutto questo per introdurre la mia segnalazione alle Autorità competenti. Se ce ne fosse bisogno, segnalo che durante le 24 ore giornaliere c’è un orario, valido tutti i giorni feriali, durante il quale il Codice della Strada non ha valore; in quelle, seppur poche, decine di minuti tutte le strade non hanno più strisce disegnate e tutti i margini delle strade sono privi di segnali… tutti gli incastri (io non sono mai stato bravo a TETRIS) iniziano ben prima del termine delle lezioni, fase in cui i Nostri automobilisti riescono ancora a tenere a bada i propri istinti; il bello avviene con lo squillo della campanella, momento in cui si scaldano i motori con la speranza che il proprio figlio (adeguatamente istruito) riesca (ovviamente sgomitando) a superare l’amico, consentendo al genitore di precedere tutti gli altri…

I minuti appena successivi sono i peggiori; il gigante assopito, costituito da automobili parcheggiate ovunque, si risveglia e comincia ad agitarsi!

Ci sono aree, probabilmente meglio situate, che permettono un migliore smaltimento delle auto accalcate, con il flusso del traffico adeguatamente indirizzato. In via Bagnara, in prossimità dell’Istituto scolastico ospitato nella struttura della Pretura, tra le 13:00 e le 13:30, ogni giorno regna il caos… chi si cimenta in terrificanti inversioni, chi lavora di clacson, chi si innervosisce, chi “sgomma”, chi imperterrito rimane fermo in doppia o tripla fila e chi si mette al telefono per preannunciare un imprevisto ritardo (oppure per visualizzare il nuovo “stato di uozzap” dell’amico o la nuova foto pubblicata su “feisbuc” dall’amica).

Venti/trenta minuti, forse meno, poi tutto torna normale. Le scuole chiudono e il codice stradale torna in vigore, fino a domani mattina. Stesso luogo, stessa ora. E guai a fare tardi! Sebbene abbia scelto di utilizzare un linguaggio pittoresco, lo scopo della presente rimane quello di segnalare un comportamento tristemente diffuso, dovuto certamente alla mancanza di educazione civica.

Certo che si tratta di un problema che interessa tutte le Amministrazioni, certo che a proposte tecniche bisogna comunque affiancare norme di buon comportamento da parte di tutti, ferma restando la priorità di garantire la sicurezza degli alunni all’uscita dalla scuola, è mia intenzione sensibilizzare le Autorità preposte e la Polizia Municipale ad un maggior controllo delle aree interessate negli orari critici, esortandoli, contemporaneamente, alla ricerca di soluzioni tecniche che permettano a tutti di raggiungere lo scopo senza “calpestare” i diritti degli altri.

Certo di aver collaborato ad un miglioramento dei servizi offerti dalla Nostra Amministrazione, testimone di uno scarso senso civico diffuso. Airola, 8 ottobre 2019. Firmato Gianni DIODATO