Airola: La scuola ferita

Redazione
Airola: La scuola ferita

Riceviamo dal dirigente scolastico dell’Istituto Vanvitelli di Airola Giovanni Marro e pubblichiamo
“Il furto perpetrato presso l’Istituto “Vanvitelli” di Airola la notte del 23 novembre scorso, mi ha portato a fare delle considerazioni che sento il bisogno di condividere con i docenti della Scuola dove lavoro e con le forze sociali, politiche e culturali della Città di Airola.
Rubare ad una Scuola significa privare i propri alunni di un bene che serve a crescere e realizzare quello che in ambito scolastico chiamiamo “successo formativo” ossia la più alta definizione del principio costituzionale della realizzazione del “pieno sviluppo della persona umana” in tutte le molteplici direzioni sociali e culturali.
Le numerose manifestazioni di solidarietà che mi sono giunte da tanti colleghi, docenti, forze politiche, religiose e sociali che nella giornata di sabato ho avuto, e che qui ringrazio sentitamente, mi hanno profondamente colpito per la costernazione, il disappunto, anche la rabbia per un atto vile e senza un significativo ritorno economico, che non corrisponde nemmeno lontanamente al danno subito dalla Scuola.
Le dotazioni strumentali informatiche, di cui la Scuola è stata derubata, rappresentano un innegabile vantaggio per gli alunni definiti “nativi digitali”, poiché hanno la capacità di avvicinare chi insegna e chi apprende, un medium insomma per facilitare l’incontro generazionale, vista la differenza cronologica che divide docenti e discenti.
Tuttavia questo triste episodio, che noi confidiamo possa essere perseguito dalle forze dell’ordine, non scalfirà la nostra azione didattica, il nostro entusiasmo, la voglia di acquisire sempre nuove professionalità e competenze per dotarci di strumenti didattici e metodologici sempre più efficaci nell’affrontare le problematiche inerenti la crescita armonica e culturale degli alunni della nostra Scuola.
Quanto accaduto non ci fermerà e sono certo che la comunità tutta di Airola ci sarà vicina in questo momento per noi difficile, ma non ferale.
La ferita inferta alla Scuola, con l’impegno ancora più pregnante e solidale di docenti, personale ATA e di chi scrive, si rimarginerà superando questo momento critico e rafforzandosi nei suoi principi fondamentali, per contribuire, da protagonista, alla crescita culturale e sociale dell’intera comunità.