Airola: Laudando risponde al sindaco sul sequestro della Padre Pio
Airola. Chiamato in causa dal sindaco, il consigliere comuanle del Movimento Cinque Stelle, Bartolomeo Laudando, affida ad un comunicato stampa, la risposta a Michele Napoletano. Ecco il testo.
Gli accertamenti effettuati hanno consentito di appurare che non sono stati rispettati gli adempimenti richiesti dalla normativa antisismica per la parte dei lavori riguardante interventi da realizzarsi sui solai dell’istituto: in assenza di qualsiasi documentazione in grado di attestare l’osservanza alle prescrizioni imposte dalla normativa urbanistica e dalla legge regionale in materia, e quindi di qualsiasi certezza tecnica della sicurezza dell’immobile, l’intervento, pur drastico, è stato inevitabile. Peraltro, è stato accertato che non poteva essere rilasciato il certificato di agibilità nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione sismica a sanatoria e del collaudo delle opere a sanatoria, considerato anche il fatto che le prove di carico e le verifiche eseguite nell’anno 2017 avevano interessato solo un campione dei solai degli edifici costituenti il plesso scolastico”.
È la dichiarazione rilasciata da Aldo Policastro, procuratore della Repubblica di Benevento a proposito del sequestro del complesso scolastico “Padre Pio” di Airola.
Parole chiare che spiegano senza possibilità di equivoci le ragioni che hanno portato al sequestro.
Laddove esiste anche il dubbio che le regole per la sicurezza non siano state rispettate è giusto intervenire, ed è per questo che non abbiamo mai avuto timore a denunciare inadempienze e zone d’ombra.
Il Movimento 5 Stelle di Airola, attraverso il suo portavoce al consiglio comunale, Bartolomeo Laudando, non è voluto intervenire nelle ore, si può dire nei minuti successivi il sequestro, per evitare di aumentare la confusione prodotta da un clamore generale comprensibile tra la popolazione. Nella fase immediatamente successiva al sequestro, dal sindaco Michele Napoletano ci si sarebbe aspettati una responsabile presa d’atto della situazione, con scuse ufficiali agli scolari, alle loro famiglie, al corpo docente e non docente, al dirigente, per aver sottovalutato il pericolo eventuale cui la comunità scolastica è stata esposta inconsapevolmente. Invece, in una maniera che ben conosciamo appartenere al sindaco Napoletano, lo abbiamo visto esibirsi in esercizi acrobatici che spostavano l’attenzione dal problema, in una sorta di ricerca di responsabili, tra vivi e morti, tutti lontani da lui. Prima ha pensato bene di puntare il dito contro l’opposizione consiliare che ha denunciato il problema in forma ufficiale, prima di tutto a lui, e solo in seguito alle autorità competenti.
Ha fatto poi riferimento a tecnici comunali richiamati a miglior vita, impossibilitati, per comprensibili e pratiche ragioni biologiche, a contraddirlo. Il tutto condito da un farfugliamento incomprensibile che difficilmente ci si aspetta dal primo cittadino di questa città, come di qualunque altra.
Dovrebbe ringraziare la sua buona stella di avere un’opposizione in cui siedono consiglieri ben consci del loro ruolo, e che hanno permesso di far luce su una vicenda che altrove
non si è conclusa con un sequestro! Come la tragedia di San Giuliano di Puglia in Molise, dove rimasero vittime 27 bambini, tra cui la figlia del sindaco, e la loro maestra.
Sono seguite a quella tragedia sentenze della magistratura, e tra questa la condanna allo stesso sindaco, che aveva lui stesso perso la figlioletta!
Laddove esistono dubbi sulla sicurezza è bene rimuoverli, dubbi segnalati al sindaco in diverse occasioni e mai presi in considerazione.
Il sequestro dell’edificio è un atto dovuto, come bene ha specificato il procuratore Policastro.
Il sindaco si assumesse finalmente le sue responsabilità o prendesse atto della sua inadeguatezza, insieme alla sua giunta, a ricoprire il ruolo che occupa e traesse le logiche conseguenze.
I bambini hanno il diritto di seguire lezioni in tutta sicurezza e gli operatori della scuola hanno diritto di lavorare senza nessun timore. Al contempo i genitori devono poter mandare i figli in una scuola sicura senza la preoccupazione di una possibile tragedia da scongiurare con tutti i mezzi possibili a livello umano.
Fare il giro del mondo per scansare le responsabilità, non risolve i problemi, come appena dimostrato da un sequestro che ha dell’unicità a livello, forse, provinciale.
Vogliamo che Airola progredisca, e per farlo dobbiamo garantire ai suoi bambini di poter diventare adulti in tranquillità.