Airola, le domande: ripartirà la scuola? Con quali accorgimenti

Il Caudino
Airola, le domande: ripartirà la scuola? Con quali accorgimenti
Mario Tirino direttore scientifico del convegno Stranger Things

Riceviamo e pubblichiamo da Mario Tirino.

Servono risposte per il rientro a scuola dei bambini di Airola
Con l’ordinanza n. 90 firmata oggi la Regione Campania ha deciso che, compatibilmente con l’evoluzione del quadro epidemiologico, torneranno in classe dal 23/11 le classi prime della scuola elementare e i bimbi delle materne.
Dal 30/11, previo uno screening (tamponi antigenici, su base volontaria) organizzato dall’ASL sul personale docente e non docente, sugli studenti e sui familiari conviventi e sempre che il quadro epidemiologico lo consenta, torneranno in classe anche le altri classi della primaria e le prime medie.
 
Ora, lasciando da parte ogni considerazione personale sull’opportunità di una tale decisione, credo sia assolutamente urgente sottoporre al sindaco
Michele Napoletano,

all’ASL di Benevento e alle altre autorità coinvolte alcune questioni – premettendo che non c’è alcun intento polemico, ma solo un tentativo di garantire maggiore sicurezza e tranquillità agli studenti, ai docenti e alle famiglie:

  1. Data la situazione molto critica del Comune di Airola e vista la scelta di Comuni vicini di chiudere tutte le scuole fino al 3 dicembre, se il quadro epidemiologico rimane invariato o peggiora il sindaco
    Michele Napoletano

    aprirà le scuole il 24 per materne e prime elementari e il 30 per le altre classi della primaria? O ne prolungherà la chiusura fino al 3 dicembre come i colleghi?

  2. Il distretto di Montesarchio dell’ASL Benevento 1 si organizzerà in modo da fornire AD AIROLA un servizio drive-in per i tamponi a docenti, non docenti, studenti e loro familiari conviventi, in modo da evitare che si formino file disumane nei pressi della struttura (esse stesse fonte di possibili contagi)? Questo credo sia un punto fondamentale. Perché esporre a un rischio alto queste categorie imponendo loro di recarsi in una struttura chiusa, con centinaia di persone in fila, significherebbe prendere una scelta gravissima per la salute pubblica.
  3. Premesso che va riconosciuto lo sforzo straordinario di dirigenti, docenti, personale ATA, della Polizia Municipale e del sindaco per garantire il miglior servizio possibile per il rientro scolastico di ottobre, si avrà la prontezza di adottare dispositivi più sicuri per l’accesso alle scuole elementari? Mi riferisco in particolare ad alcune misure a mio avviso indispensabili all’esterno del plesso scolastico di via Nicola Romano e, in particolare, a:
a) evitare la sosta dei genitori sui marciapiedi antistanti l’ingresso prossimo alla cartolibreria “Il Quadrifoglio”. Una soluzione potrebbe essere l’istituzione di spazi d’attesa ALL’INTERNO dello spiazzale antistante l’ingresso, per i genitori degli alunni in uscita e in entrata (massimo uno per alunno): in ogni spazio, tracciato a terra, potrebbero essere identicate le postazioni d’attesa debitamente distanziate. In questo modo si eviterebbero pericolosi assembramenti;
b) organizzare una più attenta suddivisione degli scaglioni in entrata: come molti hanno constatato è impossibile garantire l’ingresso ordinato delle classi con differenze di 1/2 minuti tra una classe e l’altra. La proposta alla Dirigente Scolastica è stabilire un ingresso scaglionato delle classi, con INTERVALLI MINIMI di 5/7 minuti tra una classe e l’altra, in modo da consentire agli alunni un ingresso scolastico sicuro e tranquillo, e al personale ATA incaricato dell’accompagnamento la possibilità di offrire un servizio più adeguato. Per una tale organizzazione si possono anticipare/posticipare i tempi di entrata/uscita delle varie classi, informandone puntualmente i genitori;
c) disporre la chiusura al traffico veicolare l’intera arteria via Nicola Romano, per il tempo necessario all’ingresso e all’uscita delle classi: questa soluzione è indispensabile perché consente al flusso di genitori, soprattutto all’uscita delle classi, di non ammassarsi sui marciapiedi – creando pericolosi assembramenti – ma di occupare, durante l’attesa, anche la sede stradale;
d) riorganizzare efficientemente il trasporto scolastico pubblico. La proposta è trovare una soluzione pro tempore per raddoppiare le corse, riducendo in questo modo al 50% la capienza dello scuolabus comunale, o, in alternativa, ingaggiare altro mezzo idoneo al trasporto (che partirebbe allo stesso orario dello scuolabus comunale), sempre con una capienza al 50%.
Confidando nella massima collaborazione da parte di tutte le componenti, ci auguriamo non ci siano pericolose sottovalutazioni del rischio da parte degli enti pubblici, chiamati a offrire risposte rapide, serie e rassicuranti, e da parte dei cittadini, chiamati alla rigorosa osservanza delle normative vigenti.
Mario Tirino PhD
Post-Doc Researcher