Airola: l’orrore a pochi passi dalla Chiesa dell’Annunziata
- Una famiglia normale, persone stimate nella comunità di Airola. Cosa possa accadere in una coppia, quali dinamiche si possano scatenare in una convivenza restano sempre dei misteri. Poi, forse, quando la convivenza diventa ancora più obbligata, come quella di questi giorni di pandemia, allora si possono anche rompere, completamente, gli equilibri.
Questa potrebbe essere una delle spiegazioni del fatto di sangue, avvenuto questa mattina in via Annunziata ad Airola. Si tratta solo di un’interpretazione perché i fatti li stanno ricostruendo i carabinieri, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Benevento.
Un uomo, un ingegnere ha tentato di uccidere la moglie, a colpi di martello, colpendola alla testa, ripetutamente. La donna non è morta, solo grazie alla bravura e alla tempestività di intervento dei sanitari del 118 di Airola. Le sue condizioni sono molto gravi, ma, almeno, c’è un lieve filo di speranza.
Le moglie ha 54 anni, figlia in uno stimato commerciante di concimi del posto. L’ingegnere, invece, è di Benevento, ma si era trasferito nel centro caudino ormai da tanto tempo. Vivevano nella abitazione di loro proprietà che si trova a fianco la chiesa dell’Annunziata, il simbolo di Airola.
Dopo aver preso a martellate la moglie, forse, è rinsavito dal momento di follia, ed ha tentato di togliersi la vita, tagliandosi i polsi. Anche lui è stato salvato dall’intervento dei sanitari della Croce Rosse di Benevento. Come la moglie è ricoverato al San Pio, ma le sue condizioni sembrano meno gradi di quelle della moglie.
Cosa possa aver scatenato il raptus di follia non è dato sapere. Forse, i rapporti tra marito e moglie, che non avevano figli, erano già inclinati da tempo o, forse, la clausura di questi giorni ha provocato qualche strano meccanismo nel cervello dell’ingegnere.
La cosa certa è che, ancora una volta, una donna resta vittima della brutalità di un uomo,queste cose non cambiano neanche ai tempi del Coronavirus.