Airola: Orienteering per imparare a conoscere la propria terra

Il Caudino
Airola: Orienteering per imparare a conoscere la propria terra
Verso la guarigione, negativi i primi tamponi su 2 persone di Airola

“L’amore per la propria Terra passa attraverso la conoscenza della sua storia e delle  sue ricchezze naturali, artistiche e culturali”. Con questa significativa descrizione, l’Associazione “Volontariato Sannio” di Airola, in collaborazione La Pro Loco del medesimo centro caudino, presenta una bella iniziativa, che avrà luogo nella mattinata di domenica 14 settembre: l’ “Orienteering”, ovvero una sorta di gara sportiva, che è, al contempo, una full immersion nel territorio, nell’arte e nella storia del paese. La locandina dell’evento descrive le modalità di svolgimento del “gioco”: ai partecipanti saranno consegnati una bussola, una cartina topografica della città di Airola e un cartellino di controllo; dovranno, quindi, partendo da Piazza Vittoria, avvalersi delle indicazioni fornite dai predetti strumenti, per portarsi in taluni luoghi, – (contraddistinti da una “lanterna”, che conterrà quattro codici secondo i punti cardinali,) – tappe prestabiliste di un percorso obbligato; la loro “palestra”, il “campo di gioco”, sarà la loro Terra, riprodotta in cartina, allo scopo di promuovere la conoscenza del territorio, e, per l’effetto, la “riscoperta” delle proprie radici.
Detta così- lo riconosciamo- sembra la solita “caccia al tesoro”; a spiegarci, invece, la valenza didattica, educativa ed interdisciplinare dell’ “orienteering”, è una delle organizzatrici dell’evento, che è anche una insegnante di scuola primaria, da sempre impegnata nella promozione delle attività socio-educative. Scopriamo, così, che l’orienteering – consigliato per la prevenzione della patologia dell’ipocinesi, – è una vera e propria “disciplina didattica”,  con forte carattere interdisciplinare e ludico-educativo, e verificato impatto positivo sulla personalità dei ragazzi (autonomia, autostima), nonché sullo sviluppo della propensione alla socializzazione (confronto e rispetto delle regole) e alla  cooperazione (solidarietà).
Il gioco, per sua natura, attraverso la “mappa”- che è una rappresentazione ridotta e simbolica a colori della realtà- riesce a trasformare qualsiasi ambiente o territorio cartografato in una palestra scolastica, in un’aula didattica, consentendo, altresì, l’acquisizione di competenze specifiche e trasversali, sistematiche, spendibili e di orientamento. Nozioni di storia, geografia, matematica, scienze, arte ed immagine, scienze sportive e motorie, educazione all’ambiente, all’affettività, alla salute, alla legalità, alla cittadinanza, stradale, vengono, così, agevolmente recepite dai discenti in competizione, mentre gli stessi sono convinti di star solo giocando.
Sono queste le motivazioni sottese alla profonda convinzione della nostra interlocutrice che l’orienteering andrebbe praticato non solo nel corso di belle manifestazioni organizzate dalle pro loco o dagli enti locali, ma altresì introdotto negli istituti scolastici.
Ed in effetti, se consideriamo che, lasciando giocare in maniera “intelligente” i nostri bambini, le scuole darebbero al territorio un contributo culturale importante, favorendo la preparazione di persone libere, attive e capaci di rendere migliore la comunità e il territorio, non possiamo che auspicare che progetti di tal natura siano attuati anche negli istituti scolastici della Valle Caudina.

Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it