Airola: scoperto un capolavoro barocco di Giacomo Del Pò
Un tesoro barocco riemerge e si lega alla candidatura di «Città Caudina» a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Airola: scoperto un capolavoro barocco di Giacomo Del Pò. Si è tenuta ieri, 6 dicembre, nella suggestiva cornice della Chiesa dell’Annunziata di Airola, una serata evento di straordinario valore culturale e storico-artistico dal titolo «Con il naso all’insù. Trent’anni di ricerche sul barocco periferico. Giacomo del Pò e la Città Caudina».

L’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Airola e della Pro Loco, ha visto la partecipazione di una numerosa e attenta comunità, accolta dai saluti istituzionali del Parroco don Liberato Maglione, del Sindaco di Airola Vincenzo Falzarano e del Presidente della Pro Loco Airola Franco Napoletano.
Le autorità hanno unanimemente sottolineato l’importanza di riscoprire e valorizzare il patrimonio storico locale come motore di identità e sviluppo.
Cuore della serata sono stati gli interventi dei curatori del dossier di candidatura della «Città Caudina» a Capitale Italiana della Cultura per il 2028, Leandro Pisano e Giacomo Porrino.
Pisano ha introdotto alcuni dei temi generali alla base del complesso progetto di candidatura, che convoglia ben 14 comuni verso una nuova storia comune partendo dal proprie strutture culturali.
Porrino ha offerto una panoramica degli studi sul barocco in Valle Caudina, ripercorrendo trent’anni di ricerche. Ha ricordato come il suo pionieristico saggio pubblicato sulla prestigiosa «Napoli Nobilissima» nel 1995 abbia aperto la strada, in ambito accademico, allo studio di un patrimonio fino ad allora sostanzialmente ignorato dalla letteratura specialistica.

La serata ha riservato una rivelazione di portata eccezionale. Giacomo Porrino ha infatti svelato e presentato alla comunità caudina l’esistenza, all’interno della stessa Chiesa dell’Annunziata, di un’opera fino a oggi ignota del celebre pittore barocco Giacomo del Pò (1652-1726). La scoperta, e la riscoperta, getta una nuova luce sull’importanza artistica del territorio.
Porrino, nel presentare la scoperta, ha lanciato un appassionato appello per il restauro e la piena valorizzazione dell’opera, affermando che «solo attraverso contributi di conoscenza rigorosi è possibile realizzare un’offerta culturale autentica, duratura e capace di scrivere nuove pagine di progresso civile». Un concetto che lega indissolubilmente la ricerca storica alla progettualità futura, rappresentata dalla candidatura a Capitale della Cultura.
L’evento si è concluso con un momento di riconoscimento verso la comunità, con il conferimento di attestati di benemerenza ai generosi contributori che hanno reso possibile il recente restauro di un dipinto proveniente dal vicino santuario dell’Addolorata, segno tangibile di un impegno collettivo per la tutela del proprio patrimonio.
La serata non è stata quindi solo un momento di divulgazione, ma un vero e proprio atto fondativo di una nuova consapevolezza: la Valle Caudina custodisce tesori d’arte che, correttamente studiati, restaurati e narrati, possono diventare il fulcro di un autentico rinascimento culturale e sociale, in vista del traguardo del 2028.