Airola: tutti i timori per l’abbattimento del Vanvitelli

Redazione
Airola: tutti i timori per l’abbattimento del Vanvitelli
Airola: tutti i timori per l'abbattimento del Vanvitelli

Airola: tutti i timori per l’abbattimento del Vanvitelli. In questi giorni tra i docenti, alunni e genitori del Comune di Airola aleggia sconforto e delusione per l’atteggiamento considerato cinico, incauto e, per molti che hanno avuto modo di seguire bene le vicende delle ultime settimane, “irresponsabile dell’Amministrazione”.

Abbattimento del Vanvitelli

Tali sentimenti e preoccupazioni derivano dalle decisioni di un imminente abbattimento dell’Edificio scolastico IC L. Vanvitelli. Ma per adesso nulla è stato decretato, tutt’ora non vi è un’ordinanza effettiva da “Palazzo Montevergine”.

Eppure,  l’improvviso e non preavvisato ordine di sfratto sarebbe vicino per tutti gl’inquilini dell’edificio scolastico.  Procrastinare i lavori, dicono gli Assessori della Maggioranza, significherebbe perdere quei finanziamenti per un nuovo progetto di una scuola moderna ed efficiente.

Affermano che si tratterebbe di un intervento per il bene della Comunità. Sono convinti, sempre gli stessi, che basterebbe, dai giorni a venire per i prossimi due, tre, quattro anni che famiglie, alunni, docenti, personale ATA e tecnico amministrativo, facciano qualche sacrificio.

Questi sacrifici si tradurrebbero in pratica, nell’adattarsi, alla velocità della luce, in edifici non ancora individualizzati, probabilmente dislocati nel territorio airolano e in orari non antimeridiani, dalle 14 alle 19, stravolgere le vite delle famiglie, tra impegni lavorativi e di gestione dei propri figli, quest’ultimi non abbastanza compromessi nell’ intima e sociale serenità adolescenziale, in seguito ad anni di pandemia; nel rassegnarsi, solo per adesso o per sempre all’istruzione di diverse generazioni di scolari.

Conclusione dell’istituzione scolastica

Ma cosa pensano i docenti che per loro professione e dedizione sono i primi a pensare in funzione del bene collettivo? I docenti ritengono che l’abbattimento di questa scuola, con queste modalità e tempistiche, decreterebbe la conclusione dell’Istituzione scolastica del paese, con processi irreversibili, per una serie di ragioni inconfutabili.

Quest’ultimi, paradossalmente mai interpellati ed informati sul destino del loro Istituto, se non attraverso i social e testate giornalistiche, sanno bene cosa significa venire meno al patto formativo, non adempiere a tutte le programmazioni e progettazioni, si pensi solo a questi ultimi mesi cruciali dell’anno scolastico.

I docenti sono realmente consapevoli che la morte di una scuola derivi dalla mancata iscrizione dei propri alunni e che la perdita di sezioni comporterà la fuoriuscita di gran parte dell’organico e della reggenza.

Solo i docenti e, non i politici in questo caso, sanno cosa i genitori/elettori decideranno per i loro figli già dal prossimo anno scolastico: iscriverli in scuole di altri comuni, facendosi carico dei sacrifici di spostamento per non subirne altri, più gravi e impraticabili per l’istruzione e per la vita delle loro famiglie.

Le tante domande

Ma le domande sono tante altre da porre e a cui la politica avrebbe dovuto, da molto tempo, saper rispondere. Cosa determina veramente tanta caparbietà nel procedere con decisioni, solo apparentemente legate all’interesse della comunità?

Se i lavori non partiranno nel mese di maggio, il Comune perderà i suoi finanziamenti o vi sono altre ragioni non rese trasparenti “ai non addetti ai lavori”? L’unica risposta che i Docenti dell’IC L. Vanvitelli si sentono di dare, visti i silenzi della parte politica, è che per il perseguimento del bene irreale e di pochi, viene smarrito quello autentico e di tutti.