Airola: una proposta per la chiesa di Santa Maria della Misericordia
Il signor Gennaro Meccariello ha scritto al nostro giornale da Lucera
Airola: una proposta per la chiesa di Santa Maria della Misericordia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera del signor Gennaro Meccariello.
Da ex cittadino, nostalgico, del bel centro caudino, leggo come una gradita e sorpresa, e con grande apprezzamento, l’articolo da voi pubblicato il 05 novembre 2024, sulla chiesa di Santa Maria della Misericordia ad Airola.
Al dott. Ettore Ruggiero va il mio fraterno incoraggiamento per questa iniziativa che trovo più che lodevole. In realtà, forse la situazione è meno grave di quello che potrebbe apparire, poiché lavori di consolidamento della struttura si sono già avuti dal post terremoto, fino agli anni Novanta del secolo scorso, mentre in precedenza l’edificio versava in condizioni quasi di rudere.
Vero è che l’endonartece, essendo protetto esclusivamente da un cancello appare abbandonato, ed i medaglioni affrescati lì presenti sono per questo mal custoditi, però all’interno la chiesa, almeno a memoria dell’unica volta in cui ho potuto accedervi, non è in cattivo stato, sebbene sia ormai disadorna. La vera questione è forse, come ricorda Il Dott. Ruggiero, la destinazione d’uso, su cui, negli anni ci sono state molte e diversificate ipotesi.
A mio avviso, ed è questo il motivo che mi ha spinto a scrivervi, la via maestra dovrebbe essere la riapertura al culto. Infatti, se si riuscisse ad agire in accordo con le autorità ecclesiastiche, si potrebbe attingere ai
fondi dell’otto per mille per gli interventi più necessari, e i cittadini di Airola, devoti alla Madonna del Carmelo tanto da fondare una Confraternita a suo nome, che proprio nella chiesa aveva sede,
potrebbero contribuire per il resto.
È vero che ci sono sempre meno sacerdoti, ma una chiesa in più per una parrocchia che conta alcune migliaia fedeli, non sarebbe inutile. Altrimenti si potrebbe riservarne l’apertura ai giorni di festività nel proprio della titolare o a Luglio per la Madonna del Carmelo ed in altre occasioni, su richiesta di eventuali visitatori, con la collaborazione di associazioni di volontariato.
Sarebbe bello, e con questo termino la mia lettera, se si riuscisse anche a restaurare la statua di san Benedetto, quella a sinistra del cancello d’ingresso, alla cui base qualcuno ha pensato bene di mutilare il corvo che, secondo la tradizione, portava da mangiare al Santo, perché, anche questa, è la nostra storia. Non ci resta che sperare in futuri, buoni sviluppi, della vicenda.
Colgo l’occasione di porgere distinti saluti alla redazione ed al dott. Ruggiero.
Gennaro Meccariello