Airola: visita all’Ipm di Ciambriello e del papà di Francesco Pio, ucciso da un proiettile vagante

La violenza e le difficoltà di essere adolescenti affrontate nell'incontro

Redazione
Airola: visita all’Ipm di Ciambriello e del papà di Francesco Pio, ucciso da un proiettile vagante

Airola: visita all’Ipm di Ciambriello e del papà di Francesco Pio, ucciso da un proiettile vagante. Nella giornata di oggi il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha fatto visita al carcere minorile di Airola.

Il Garante in occasione di questa visita ha organizzato una giornata all’insegna della sensibilità invitando Antonio Maimone, padre di Francesco Pio, il giovane rimasto ucciso da un proiettile vagante la notte del 19 marzo 2023 a Mergellina, ad offrine una sua testimonianza. 

All’interno del carcere oggi erano presenti 43 ragazzi che hanno preso parte all’incontro e 5 a lavoro in articolo 21.

Antonio Maimone durante l’incontro ha parlato ai ragazzi, non solo della triste vicenda che ha coinvolto il giovane Francesco Pio, ma anche delle difficoltà che ha lui stesso riscontrato durante l’adolescenza, difficoltà che lo hanno messo a dura prova e che accomunano il suo vissuto ai disagi che ad oggi vivono i giovani detenuti dell’IPM : “ vengo da una famiglia umile e molto numerosa. Le difficoltà riscontrate durante l’adolescenza mi hanno portato a sbagliare e ad avvicinarmi alla droga. Ad un certo punto mi sono trovato di fronte ad un bivio, dovevo scegliere se continuare a fare quella vita o dedicarmi alla mia famiglia. A quel punto ho trovato la forza in me stesso e ho scelto di essere un esempio per i miei figli.”

Poi così continua:  “Cerco sicuramente giustizia per mio figlio, ma non vendetta. Io non sono nessuno per giudicare o perdonare, il perdono è di Dio solamente, ma ad oggi la soluzione non è la vendetta. C’è bisogno di una maggiore educazione per questi ragazzi, di punti di rifermento che possano evitare che arrivino a compiere reati.”

Il garante Samuele Ciambriello ha dichiarato: “Sono più di 400 le persone innocenti morte per mano della criminalità organizzata in Campania. Non si tratta di persone che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma di persone che come Francesco Pio stavano semplicemente vivendo gioiosamente le loro vite.

Le Istituzioni non devono rimanere indifferenti di fronte al sangue e al dolore di queste morti innocenti!

Questi adolescenti con la morte nel cuore vanno aiutati, nelle relazioni umane, affettive e sociali, c’è bisogno di dare a questi giovani la possibilità di potersi reinserire nella vita normale! Ma soprattutto c’è bisogno di un maggiore interessa da parte delle Istituzioni e di misure preventive”

All’Incontro ha poi presenziato anche la direttrice dell’IPM, Eleonora Cinque, che ha aggiunto: “ Qui all’interno dell’Istituto prevediamo corsi di formazione per i ragazzi che rappresentano occasioni che rendono il loro tempo qui un tempo utile”.