Airola:sabato ad alta tensione all’Ipm,spedizione punitiva di detenuti
Airola:sabato ad alta tensione all’Ipm,spedizione punitiva di detenuti. Sembra davvero senza fine l’alta tensione che da molto tempo ormai caratterizza le carceri campane, per adulti e minori.
Fatti gravi ad Airola
È nella struttura minorile di Airola, infatti, che si sono registrati gli ennesimi grave fatti tra le sbarre. “Quello di sabato è stato un vero giorno di grande intensità per il personale di Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere minorile di Airola”, spiega Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Nel pomeriggio di sabato, è stato trasferito nel carcere di Airola il detenuto tunisino resosi protagonista dei gravi disordini a all’iIPM di Roma. Un soggetto particolare, che in pochi mesi di detenzione ha girato già vari istituti carcerari per problemi di ordine e sicurezza.
Spedizione punitiva
Il detenuto, dopo il suo arrivo ha cercato di prendere già in mano l’istituto, cercando di prevaricare sugli altri detenuti e di imporsi con violenza, ma, appena avvenuta l’immissione ai passeggi per le ore d’aria, una vera spedizione punitiva è partita nei suoi confronti da parte di cinque-sei detenuti, napoletani e stranieri. Il detenuto tunisino ha avuto la peggio ma poi ha rifiutato le cure da parte dei medici”.
Ma il sabato di “passione” nel carcere minorile non è terminato qui. “I familiari di un detenuto napoletano giunti all’IPM per il colloquio con il congiunto ristretto hanno infatti tentato di introdurre della droga in un pacco. La droga, dell’hashish, era stata abilmente occultata tra delle polpette. Ma l’attenzione, lo scrupolo e l’acume investigativo degli operatori della Polizia Penitenziaria hanno scoperto l’illecito e i familiari del detenuto sono stati immediatamente fermati”, conclude De Rosa.
Grande apprezzamento al Personale di Polizia Penitenziaria di Airola per la professionalità, lo spirito di servizio e l’acume investigativo dimostrati nella circostanza arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Da mesi diciamo che così non si può andare avanti.
Il lassismo che caratterizza le carceri campane è imbarazzante ed intollerante e questo nonostante lo spirito di abnegazione e il senso del dovere della Polizia Penitenziaria. Abbiamo in più occasioni segnalato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività delle carceri campane e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico e la mancanza di idonei supporti operativi.
Taser e kit antiaggressione
Mi riferisco al taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia”. Capece evidenzia inoltre che “ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti.
Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”