Al Vittoriale il busto di Dante del cervinarese Ruotolo
A Vicenza, ad un convegno sul tema d’Annunzio e la libertà, Giordano Bruno Guerri, storico e presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, ha detto che il poeta che seppe fare della sua vita un’opera d’arte sosteneva, con la sua proverbiale modestia (sic!), che “la poesia italiana era nata con Dante e rinata con d’Annunzio”. Dopo due ore ad ascoltare lo storico senese, la curiosità mi ha portato, poi, a sfogliare la biografia di d’Annunzio scritta nel 1979 da Piero Chiara. M’interessava, in particolare, il volo dell’Arcangelo, come d’Annunzio definì la sua caduta da una finestra del Vittoriale nell’agosto del 1921, che presentava qualche passaggio oscuro. Sfogliando le pagine, a pag. 377 della citata biografia, è scritto: “Il 10 settembre (1922) D’Annunzio, completamente ristabilito, riceveva il tenore Beniamino Gigli, che gli consegnava un busto di Dante, opera dello scultore Onorio Rutolo, a nome degli italiani di New York. Si era appena liberato d’un simile busto appioppandolo al socialista D’Aragona e già, vittima della sua stessa retorica, doveva immagazzinarne un altro”. Ruotolo mi pareva un evidente refuso, ma per conferma ho scritto alla Fondazione. Il Vate dovette apprezzare la scultura se essa si trova ancora oggi al Vittoriale ed è opera dello scultore cervinarese, come mi conferma una mail inviatami dalla stessa Fondazione, con foto della scultura in allegato (Scultura e foto sono di proprietà della Fondazione il Vittoriale degli Italiani, diritti riservati). A Onorio Ruotolo Angelo Marchese dedicò una bella biografia nel 2003 e all’artista cervinarese è stato intitolato nel 2010 un premio ai cittadini che abbiano onorato Cervinara. Ora fa piacere sapere che il suo busto di Dante si trova in uno dei musei più famosi e visitati della penisola.
Massimo Zullo