Ancora tensione in carcere: detenuto tenta di strangolare agente. Rinvenuta droga ad Airola
Carceri campane ancora nell’occhio del ciclone: detenuto tenta di strangolare un Agente e poi aggredisce un poliziotto penitenziario a Carinola, trovata droga nel minorile di Airola
Ancora violenza ed eventi critici negli Istituti Penitenziari della Campania e ad avere la peggio è sempre il personale della Polizia Penitenziaria.
Spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Giovedì un detenuto definitivo, con fine pena 2025 e inserito nel circuito Media sicurezza, già protagonista di altri eventi critici, ha aggredito i poliziotti di servizio nella Casa di Reclusione di Carinola (Ce). In particolar, un Assistente Capo coordinatore di Polizia Penitenziaria, nel tentativo di contenere la furia del detenuto che aveva stretto le mani al collo di altro collega, nella colluttazione ha subìto traumi e lesioni tali da essere ricoverato in via d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Caserta, ove gli veniva riscontrata anche una lussazione al braccio da sottoporre ad ulteriori controlli e gli veniva impiantato un tutore ortopedico. La Casa di Reclusione di Carinola con oltre 400 detenuti presenti di varie tipologie custodiali sempre più spesso diventa destinataria dei detenuti sfollati da Poggioreale, soggetti questi che non gradiscono tale destinazione e che pongono in essere comportamenti violenti per essere trasferiti altrove. Il personale della Polizia Penitenziaria sempre più ridotto con difficoltà riesce a garantire l’ordine e sicurezza. Il SAPPE esprime solidarietà al collega ferito nell’espletamento del proprio dovere, che non ha esitato ad intervenire in difesa del collega, al nostro segretario della struttura vanno gli auguri di una veloce guarigione e di rientro in servizio. Ormai è un vero e proprio bollettino di guerra che proviene dalle carceri della Campania ove la popolazione detenuta si avvia verso le 8000 unità a fronte delle 6200 previste per le 17 strutture in Regione”.
Altro evento critico è accaduto nell’Istituto penale per minorenni di Airola: “Nonostante l’avvicendamento dei vertici del carcere minorile, nel giro di tre giorni si sono verificati due eventi di rinvenimento di sostanze stupefacenti di tipo hashish, che hanno visto il coinvolgimento di un detenuto straniero e di uno italiano. La droga è stata rinvenuta durante delle perquisizioni ed i due soggetti coinvolti non sono nuovi dall’essersi resi responsabili di eventi che alterano l’ordine e la sicurezza interna del carcere”, conclude Fattorello.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece esprime la sua solidarietà al poliziotto penitenziario aggredito e ferito a Carinola e, nell’augurargli pronta guarigione, sollecita “l’Amministrazione Penitenziaria ad assumere i conseguenti provvedimenti a tutela della Polizia Penitenziaria che in Campania lavora in emergenza continua”. E sulla droga rinvenuta nel carcere minorile di Airola dice: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri in servizio nel carcere minorile di Airola a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. E deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, tanto più se in strutture di custodia per minori”.
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