Anonymous prende in giro l’Inps: Nostro attacco? No, avete fatto tutto da soli
Attacco hacker al sito Inps? I colpevoli non sono da ricercare in Anonymous, o meglio, se ad hackerare il sito dell’Istituto di Previdenza nel giorno in cui dovevano partire le domande per il bonus da 600 euro agli autonomi sono stati loro, non hanno voluto rivendicarlo.
“Caro Inps, vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito web, ma la verità è che siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento”, si legge in un tweet del profilo Anonymous Italia.
Intanto, il sito è di nuovo accessibile ma ci sono rallentamenti per aprire i servizi delle prestazioni per coronavirus che da molte postazioni risultano ancora bloccati. Il presidente Inps, Pasquale Tridico è stato intervistato poco fa da Rainews24 e ha ribadito che non c’è un ordine cronologico per il pagamento della prestazione di 600 euro e che i pagamenti cominceranno il 15 aprile e proseguiranno per tutto il mese.
In mattinata Tridico aveva parlato di attacchi hacker al sito Inps: “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker”. “Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito”.
Tridico aveva spiegato all’ANSA che dopo gli attentati degli hacker “ovviamente nei giorni scorsi abbiamo informato le autorità di sicurezza nazionale, polizia e ministri vigilanti”. Il sito dell’Inps, chiuso a seguito degli attacchi hacker ricevuti che hanno provocato “disfunzioni”, sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini, ha aggiunto al Tg1. “Lo riapriremo – ha detto – dalle 8.00 alle 16.000 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”.
“Alcune infrastrutture strategiche sono state sotto attacco di hacker. Bisogna subito convocare il Copasir per chiedere al Dis quale reazione è in atto. Questi sciacalli vanno fermati immediatamente”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, dopo le notizie degli attacchi hacker ai siti dell’Inps e dello Spallanzani.
“Possiamo anche pensare che il sito Inps abbia subito un attacco hacker, circostanza che andrà valutata con gli accertamenti e con la velocità con cui le autorità competenti si muoveranno, ma è evidente che la procedura è stata messa in piedi in pochissimo tempo e forse non si è avuta la possibilità di testarla a sufficienza e renderla più sicura”: è il parere di Gabriele Faggioli, presidente del Clusit, l’Associazione italiana per la Sicurezza Informatica. “Magari si sono unite diverse circostanze ma appena ho letto dei problemi degli utenti ho pensato ad un bug”.
“Magari si sono unite diverse circostanze – ribadisce Faggioli, che è anche responsabile scientifico dell’Osservatorio Security and Privacy del Politecnico di Milano – l’attacco hacker ad una costruzione del portale così veloce che non si è avuto il tempo di testarlo e di renderlo più sicuro. Purtroppo la velocità spesso non si sposa con la qualità. È evidente che possa accadere qualunque cosa ma c’è da chiedersi se il tempo impiegato per costruire il sistema dell’Inps è stato sufficiente per impedire anche gli attacchi più semplici”.