Antica Appia, la Valle Caudina cancellata dalla geografia e della storia
Antica Appia, la Valle Caudina cancellata dalla geografia e della storia. Al peggio sembra non esserci mai fine. La Valle Caudina continua ad essere, impunemente, dimenticata, relegate ed oltraggiata. Addirittura ora si cancella dalla geografia e dalla storia.
Territorio marginale
Dal punto di vista politico, da tempo, siamo diventati un territorio marginale, una periferia della periferia, ossia, delle zone interne. Le infrastrutture, viarie e ferroviarie, da noi non hanno diritto di cittadinanza.
Non esiste alcun progetto, neanche futuribile, per eventuali insediamenti produttivi. Sembriamo essere destinati a diventare solo una sorta di dormitorio.
Con le industrie che sono oramai solo un miraggio, per una minima, ma veramente minima ipotesi di sviluppo, si dovrebbe puntare sulla qualità dell’ambiente e sulla valorizzazione di una storia millenaria. Fateci caso tutti i politici, di ogni ordine e grado, dal candidato consigliere comunale sino ad arrivare ai massimi consessi, nei loro programmi parlano sempre di valorizzazione di ambiente e storia.
Macroscopico oltraggio
Tutto questo, però, solo a chiacchiere, mai nulla di concreto viene fatto. L’ultimo esempio della nostra estrema marginalità, l’ultimo macroscopico oltraggio, arriva dal sopralluogo che gli ispettori dell’Unesco stanno effettuando in provincia di Benevento per fare dell’antica Appia, la Regina Viarum, un bene da tutelare da questo organismo internazionale.
Ebbene nessun sopralluogo è stato previsto in Valle Caudina. Senza scomodare i grandi viaggiatori che, nel corso dei secoli hanno percorso l’Appia, descrivendo la Valle Caudina, solo che Paolo Rumiz, dedicò ben due tappe del suo viaggio lungo l’Appia alla Valle Caudina e a Montesarchio. Tutto questo, a scanso di equivoci, è pubblicato su La Repubblica.
Unico Museo Nazionale
Senza contare che proprio a Montesarchio c’è l’unico Museo Nazionale, ripetiamo Nazionale, della Provincia di Benevento. E pensate un po’ è un museo archeologico che custodisce reperti che sono antecedenti di secoli alla costruzione dell’Appia.
Tutta questa storia non vale un sopralluogo degli ispettori dell’Unesco, una visita al Museo Nazionale del Sannio Caudino, magari alle sorgenti del Fizzo, che sorgono nei pressi dell’antica Appia e sono già patrimonio dell’Unesco. E così, basta poco per cancellare dalla geografia e dalla storia. Senza che nessuno fiati.