Appia patrimonio dell’Unesco, amministratori della Valle Caudina, ora tocca a voi

Una opportunità da non perdere in alcun modo

Redazione
Appia patrimonio dell’Unesco, amministratori della Valle Caudina, ora tocca a voi

Appia patrimonio dell’Unesco, amministratori della Valle Caudina, ora tocca a voi( Francesco Sorrentino). Il riconoscimento dell’Appia Regina Viarum come patrimonio dell’Unesco è un atto significativo e importantissimo, anche per la valle caudina. Perché la strada attraversa la nostra valle, che si identifica con essa.

Probabilmente la comunità caudina non esisterebbe se non fosse stata attraversata in epoca Romana dalla via che collegò la capitale dell’Impero con Brindisi e Taranto.

Passando allora per il percorso migliore ovvero la valle caudina e per Benevento. Quella via ci tolse dall’isolamento. In tempi recenti i governanti locali hanno preferito fa passare le attuali vie di collegamento per altri territori (vedi autostrada Napoli Bari che passa per Avellino e Alta Capacità su ferro fatta passare per la valle Telesina), condannando la nostra valle all’isolamento.

Oggi si celebra il riconoscimento della strada che rappresenta un’occasione di valorizzazione storico culturale e quindi anche turistica ed economica.

Il titolo “Patrimonio dell’Unesco” è cosa fatta. La capitalizzazione del risultato in termini economici e di sviluppo è tutto da costruire. Soprattutto per il nostro territorio.

E’ giusto che chi ha dato il proprio contributo se ne prenda il merito. Ma per la valle caudina essere attraversata dall’Appia, Regina Viarum, patrimonio dell’Unesco, deve essere un punto di partenza. Una nuova occasione che la storia ci consegna, tutta da sfruttare.

L’impegno della classe dirigente

E su questo terreno si deve impegnare la classe dirigente e le istituzioni locali. La via Appia, nel tratto che attraversa la valle, insieme alle altre risorse presenti, di carattere storico culturale come il museo del Sannio Caudino, con in dote il vaso di Asteass, i Castelli medioevali di San Martino, Cervinara, Airola, le dimore storiche, le chiese, le risorse naturalistiche ed ambientali, dei parchi regionali del Partenio e del Taburno, sono un patrimonio immenso di risorse da proporre a dei potenziali turisti. Risorse che vanno organizzate e valorizzate. Perché oggi sono pressocché invisibili. E quindi non producono un euro in termini economici.

Emerge, con ancora maggior urgenza, la necessità di individuare un organismo che assuma in proprio i compiti di gestione delle politiche di sviluppo turistico, dell’Appia in quanto sito Unesco e non solo.

E perché non valutare di assegnare detto ruolo alla Città Caudina. E’ in corso un progetto di elaborazione del Masterplan della città Caudina, tra amministrazioni locali e Regione Campania per attrarre risorse.

E’ urgente individuare la mission che il sito intende darsi, nell’ottica di promuovere processi di crescita e sviluppo territoriale, di adesione sociale ai progetti culturali elaborati dalle istituzioni e di riconoscimento da parte della popolazione del significato che sta dietro l’iscrizione del proprio territorio nella World Heritage List.

Assieme a questo punto, è necessario legare la mission individuata agli obiettivi strategici di medio e lungo periodo; della traduzione delle linee strategiche in coerenti obiettivi gestionali di conservazione e restauro del patrimonio storico – artistico;in valle caudina c’è la necessità di rendere riconoscibile il tracciato dell’Appia Romana, nei tratti che sono sopravvissuti al tempo, come all’altezza di Sferracavallo vecchio, in territorio di San Martino. Ma anche determinare obiettivi di crescita economica, seppure in termini di sostenibilità ambientale.

Il processo operativo di gestione del sito Unesco in Valle Caudina è tutto da scrivere. Su questo terreno gli amministratori locali devono dimostrare la loro capacità a tradurre le potenzialità di questo territorio in concrete occasioni di sviluppo.

L’Appia dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” rappresenta per la Valle Caudina una grande incognita. La capacità gestionale di custodire e valorizzare un tale inestimabile patrimonio di arte, cultura e storia, unico e irriproducibile, che incarna la nostra stessa identità, rappresenta la vera chiave per sviluppo del nostro territorio.

Sulla capacità manageriale e di programmazione delle politiche culturali concrete si gioca la partita dello sviluppo turistico.

Intorno all’identità caudina, da costruire sulle comuni radici storiche e culturali, ma anche sulle possibilità attuali e future di crescita economica bisogna costruire il futuro della valle.

Creare le giuste opportunità

I sindaci, insieme ai rappresentati sovracomunali, parlamentari, alle istituzioni sovracomunali, si prendano tutti i meriti per aver raggiunto l’importante risultato del sessantesimo sito Unesco italiano, ma inizino sin da subito a lavorare per tradurre questa opportunità in sviluppo per le comunità locale.