Arriva Poletti, ministro del lavoro (che non c’è)
Domani mercoledì 6 novembre, Giuliano Poletti, ministro del lavoro e delle politiche sociali, sarà ad Avellino per due distinti appuntamenti.
Uno legato all’associazione don Tonino Bello e l’altro per sostenere il Si al referendum. Il componente del governo Renzi arriva in Irpinia proprio nei giorni in cui l’Istat ha certificato dati da brivido per l’occupazione e le nuove povertà. In questa provincia due giovani su tre non trovano lavoro e gli over 40 espulsi dal ciclo produttivo, nel corso della grande crisi, non hanno mai trovato una ricollocazione.
Non solo, i paesi si desertificano: nell’ultimo quinquennio, infatti, una media di duemila abitanti l’anno ha lasciato per sempre questa terra. Si tratta di gente che, a differenza del passato, non ha alcuna intenzione di ritornare.
I paesi restano abitati solo da persone anziane a cui, spesso, non si riserva alcuna assistenza. Tutto questo fa dire ai sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che le politiche lavorative e sociali di palazzo Chigi devono essere bocciate. Le organizzazioni sindacali vorrebbero aprire un confronto, già domani, con il ministro Poletti per mettere sotto i riflettori la questione Irpinia.
A tutto questo, si aggiunge la vicenda dei quattro comuni irpini della Valle Caudina. Ventimila abitanti lasciati in balia di loro stessi. Nessuno piano e nessuno programma provinciale, regionale e nazionale riguarda lo sviluppo in questo lembo di Irpinia. L’Alta capacità ferroviaria non passerà da queste parti e siamo tagliati fuori dalle altre grandi direttrici di sviluppo. Roccabascerana, San Martino Valle Caudina, Cervinara e Rotondi, non interessano a nessuno ed il guaio è che la cosa non interessa nessuno.