Asilo di Airola, si muove il Garante dell’Infanzia
Riceviamo e pubblichiamo.
In una società civile, interventi del genere non dovrebbero mai essere fatti.
Ed invece, nostro malgrado, siamo costretti ad intervenire su una vicenda orribile che ha caratterizzato la cronaca del Sannio di questi ultimi giorni. Ad Airola, in una scuola schiaffi al volto, colpi sul capo, strattonamenti, pizzichi e punizioni mediante chiusura nella stanza “buia”, erano alla base del metodo di insegnamento praticato dalle maestre del locale asilo.
L’epilogo: misure restrittive per le stesse con un provvedimento scaturito da una indagine avviata a seguito di una denuncia, sporta nel mese di novembre 2018 dalla madre di una bambina di 3 anni. La giustizia farà il suo corso e ne abbiamo fiducia e se le responsabilità accertate sono auspicabili pene severissime.
Ma una riflessione va comunque fatta.
E’ assurdo che nel 2020, accadano ancora vicende del genere che magari si consumano diuturnamente tra il silenzio dei più.
E per giunta in danno di minori, indifesi e fragili, che, nel caso di specie, hanno anche strumenti limitati di comunicazione per poter restituire disagio e sofferenza. E pensare che la Convenzione Onu, da oltre 30 anni, prevede ben 42 articoli tutti dedicati ai bambini e agli adolescenti, per una loro tutela e basati su 4 punti cardine: non discriminazione, superiore interesse (l’interesse del bambino prevale su tutto), diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, ascolto delle opinioni del minore. E addirittura, già nel 1923 Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children, scrisse la Prima Carta dei Diritti del Bambino.
Ma sembra che tutto ciò non sia ancora sufficiente e che queste vicende continuino a verificarsi tra sottocultura e dispregio delle più elementari norme in materia.
Siamo costernati ed avviliti rispetto a fatti così clamorosi che ci consegnano assenza totale di pedagogia, psicologia, preparazione, umanità. Quelli che dovrebbero essere luoghi sicuri (la scuola) divengono luoghi di precarietà e sofferenza che poi fanno il danno più grande e cioè rischiare di lasciare segni imperituri nella vita. Il bambino di oggi sarà l’uomo di domani. Pertanto, auspicando, come detto una “giusta” Giustizia, ci siamo fatti carico di monitorare sull’accaduto con il Garante Regionale dell’Infanzia e Adolescenza della Campania, prof. Giuseppe Scialla che ha dichiarato: “Sono già attivo per sollecitare le Autorità Giudiziarie e dare immediata risposta a tale inqualificabile episodio. Parimenti, interverrò con i poteri locali comunali affinchè adottino maggiore vigilanza per un efficace contrasto al degrado educativo”
AL BAMBINO
ART. 19.
Nessuno dovrebbe farti del male in nessun
modo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che tu
sia protetto da abusi, violenze o negligenze.
Nemmeno i tuoi genitori hanno il diritto di farti
del male.
Vittoria Principe