Attenti agli scherzi del Primo Aprile
Attenti agli scherzi del Primo Aprile. Fate molta attenzione: domani è il primo di aprile e per voi potrebbe essere in agguato un bello scherzo. Il famoso ed antico “Pesce di Aprile”, infatti, non accenna a perdere il suo fascino ed è incurante al passare del tempo e delle mode.
Il sale della vita
Del resto, uno scherzo fatto bene e non offensivo è un qualcosa che ci permette di affrontare la vita con un pizzico di allegria e di ottimismo. Gli scherzi possono essere, in un certo senso, il sale della vita. Sino a pochi anni fa, c’era la tradizione, anche per le testate giornalistiche più autorevoli di creare una falsa e clamorosa notizia per fare un bel pesce di aprile ai proprie lettori. Avveniva solo una volta l’anno e lo scherzo riusciva sempre.
Ora, però, nell’era della post verità con tutte queste fakenews che ci tormentano e rimbalzano su tutti i mezzi di comunicazione, questo tipo di scherzo sembra non avere più senso. Anzi, probabilmente, il primo di aprile dovrebbe essere il giorno in cui si pubblicano notizie vere. I tempi cambiano e non sempre in meglio.
Come nasce il pesce di Aprile
In Europa, i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: pochi anni dopo l’adozione del nuovo calendario Gregoriano . Nella Francia di Re Carlo IX e nella Germania degli Asburgo, la tradizione prende il via e si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei.
La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento o semplicemente sbadati, continuassero a scambiarsi regali tra marzo e aprile, festeggiando il Capodanno come ai vecchi tempi.
Dei burloni iniziarono così, per sbeffeggiarli, a consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti. Nel regalo vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto poisson d’avril: pesce d’aprile, in francese.
In Italia l’usanza dell’1 aprile è recente: risale agli anni tra il 1860 e il 1880. La prima città ad accogliere l’abitudine francese fu Genova, dove la passione per gli scherzi d’aprile sbarcò nel suo porto così vivace. La tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione.