Attenti ai 20 e ai 50 euro falsi, sgominata una banda di falsari

Redazione
Attenti ai 20 e ai 50 euro falsi, sgominata una banda di falsari
Attenti ai 20 e ai 50 euro falsi, sgominata una banda di falsari

Attenti ai 20 e ai 50 euro falsi, sgominata una banda di falsari. Dalle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, è in corso di esecuzione – da parte dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza – un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di dieci persone (quattro tratte in arresto in carcere, tre poste agli arresti domiciliari e tre destinatarie dell’obbligo di dimora).

I capi di accusa

Tutte sono indagate, a vario titolo, per il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

L’operazione trae origine da un’articolata attività d’indagine, protrattasi per oltre un anno, che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla fabbricazione e commercializzazione di ingenti quantitativi di banconote contraffatte, di pregevole fattura e di vario taglio (in particolare, 20 e 50 euro), a carico di un sodalizio criminale composto da soggetti con precedenti specifici.

Ai vertici dell’organizzazione figurano due soggetti napoletani che, secondo quanto emerso dalle indagini, hanno intrattenuto stabili rapporti con un falsario, incentivandolo e sollecitandolo ad incrementare la quantità e la qualità della produzione. I due promotori del sodalizio hanno, inoltre, individuato gli acquirenti finali delle banconote con i quali si sono accordati per l’acquisto, la consegna e il pagamento della valuta contraffatta.

I locali usati

Il falsario, anch’egli originario di Napoli, risulta aver realizzato ingenti quantitativi di valuta contraffatta servendosi di due locali di Carinaro: un luogo di privata dimora (in cui sarebbero avvenute anche le consegne) e una tipografia (formalmente intestata alla figlia) dove ha custodito attrezzature di sofisticato livello tecnologico per stampare le banconote e i patch oleografici da apporvi in modalità digitale.

i lSulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle indagini preliminari e fatte salve le successive valutazioni di merito, il sodalizio si è servito di una rete stabile di canali di smercio delle banconote false prodotte nonché di finanziatori, fiancheggiatori e di soggetti che si sono occupati materialmente del trasporto della valuta contraffat