Aumenti di positivi in Campania sino a metà aprile
Aumenti di positivi in Campania sino a metà aprile. Per metà aprile si prevede un aumento di casi positivi in otto regioni, mentre Sicilia, Umbria e Sardegna sono in controtendenza.Nel Lazio si osservano i primi segnali positivi, che fra due settimane potrebbero portare la regione fuori dalla zona rossa. E’ quanto indica l’algoritmo messo a punto dallo statistico Livia Fenga.
Il modello statistico
“Si tratta di un modello basato sulla combinazione di previsioni e dal quale – rileva Fenga – emerge un incremento di casi positivi in regioni che potremmo considerare sorvegliate speciali”.
Fra queste ultime il modello indica la Campania. La nostra regione passa dai 98.073 positivi registrati complessivamente fino al 16 marzo ai circa 127.317 previsti per metà aprile.
Previsti “tassi di crescita molto sostanziali” anche in Calabria, Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte.
“Nel Lazio ,prosegue Fenga, si notano segnali che potrebbero portare verso l’uscita da zona rossa nell’arco di due settimane. Si passa da 54.371 casi rilevati al 16 marzo ai 44.294 previsti per a metà aprile”.
Potrebbe essere, secondo l’esperto, un risultato delle attuali misure di contenimento.“E’ verosimile pensare che a fine marzo i casi positivi in Sicilia scendano sotto 10.000”, prosegue Fenga.
Regioni in controtendenza
Altre regioni virtuose e in controtendenza sono la Sardegna e l’Umbria, dove per metà aprile si prevede un decremento dei nuovi casi da 5.905 a 3.937 in 30. Secondo l’esperto “è possibile che l’apertura delle scuole abbia determinato un sostanziale incremento in alcune regioni”.
Sebbene “il modello non sia progettato per catturare le varianti, ma per fare previsioni. La sensazione – conclude – è che le varianti stiano giocando un ruolo significativo.
In quanto non è raro rilevare, osservando la struttura dinamica delle equazioni, fenomeni riconducibili ad incrementi repentini nel numero dei positivi”.
Bisogna solo augurarsi che queste previsioni vengano smentite da due fattori. Il primo resta il nostro comportamento. Rimanendo attenti e ligi alle regole, il virus non si dovrebbe trasmettere. Il secondo, invece, è basato sull’incalzare delle vaccinazioni.