Auto contro un albero, Maddalena muore a soli 25 anni
Auto contro un albero, Maddalena muore a soli 25 anni. Una tragica notizia ha investito in queste ore diverse comunità che perdono una figlia giovanissima. Nella tarda serata di ieri, a causa di un drammatico incidente nei pressi di Latina Scalo, ha perspm la vita Maddalena D’Anna, 25 anni.
Operatrice sanitaria
La giovane, nativa di Maddaloni ma originaria di Acerra, viveva a Latina dove lavorava come operatrice sociosanitaria.Il sinistro è avvenuto in via della Stazione, a 500 metri dal semaforo dell’Appia. La Lancia Ypsilon, guidata da Maddalena, ha sbattuto contro uno dei pini presenti a bordo strada.
L’impatto ha avuto una violenza tale da ridurre l’auto a un cumulo di lamiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno estratto la giovane dai resti della vettura. Per lei purtroppo non c’era già più nulla da fare.
Matricidio
Ha sparato con la fiocina alla madre e con la stessa arma si è ferito all’occhio. Poi, dopo aver appiccato il fuoco nella camera da letto dell’appartamento, dove vive solo con la donna, ha chiamato il 112 segnalando l’incendio, divampato dalla camera da letto.
All’arrivo sul posto dei vigili del fuoco e dei carabinieri, la madre del 36enne, un romano disoccupato e incensurato, era a terra ormai priva di vita; con una mano sopra la fronte nell’inutile tentativo di difendersi dall’arpione.
E’ successo intorno alle 9 di ieri mattina in un appartamento in via Grotte D’Arcaccio nel quartiere Tintoretto a Roma. Il 36enne che ha lavorato l’ultima volta nel 2019 in una cooperativa, legata a una Asl, avrebbe colpito la madre, 66enne vedova, dopo un violento litigio a casa.
Dopo averla uccisa, avrebbe puntato la stessa fiocina contro se stesso, conficcandosi un arpione nel bulbo oculare. Trovato dai carabinieri ancora vivo, è stato portato all’ospedale Sant’Eugenio dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Ai militari del gruppo Eur impegnati nelle indagini insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo, il medico di famiglia avrebbe descritto il 36enne romano come un ragazzo “che dava problemi”.
Torna ‘IoApro’, tensioni e centro di Roma blindato
Un gruppo di manifestanti del sit in IoApro che avevano bloccato il traffico sul Muro Torto è stato caricato dalle forze dell’ordine a piazzale Flaminio. Altri manifestanti si sono mossi su via del Corso in direzione piazza del Popolo per ricongiungersi al primo gruppo.
Blindato il centro della capitale, le forze dell’ordine hanno presidiato le strade intorno a Montecitorio, dove i manifestanti hanno espresso l’intenzione di andare a protestare mostrando manette e denunciando di essere “agli arresti domiciliari da un anno”.
Alcuni di loro, fra i quali anche esponenti di Casapound, hanno cercato di superare il cordone di sicurezza, lanciato petardi ed oggetti contro le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa, una persona è rimasta ferita. Un gruppo si è poi staccato dal sit-in cercando di raggiungere il Parlamento da via del Corso.
Archeologia: carabinieri recuperano statua romana I sec. a.C.
I carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno recuperato una statua romana in marmo del I secolo a.C.; che era rubata 10 anni fa dal parco di villa Marini Dettina a Roma.
Il recupero, spiegano i carabinieri, è frutto di un’indagine coordinata dalla Procura di Roma – pool Tutela del patrimonio artistico; e condotta dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
La statua, un “togatus” privo della testa, era notata nella vetrina di un antiquario del quartiere Sablon, nel centro di Bruxelles, da due militari della sezione di Archeologia in vacanza nella capitale belga.
Danni da attrezzi da scavo
Incuriositi dal soggetto, ma anche insospettiti dall’evidenza sulla scultura di danni facilmente riconducibili ad attrezzi da scavo; i due carabinieri hanno fotografato l’opera e una volta rientrati in Italia hanno confrontato quelle immagini con i file della ricca banca dati (“Leonardo”) dei beni culturali trafugati.
Da questo confronto la conferma che i sospetti di una provenienza illecita erano fondati e che la statua era trafugata da villa Marini Dettina. A quel punto la scultura è sequestrata su disposizione della Procura della Repubblica di Roma; a seguito di un ordine d’indagine europeo accolto dalle autorità belghe e rimpatriata a febbraio.
Le indagini successive – sviluppate anche all’estero in collaborazione con la Direction Generale de l’Inspection Economique du SPF Economie del Belgio – hanno portato alla luce un traffico di beni culturali; che faceva capo ad un commerciante italiano, conosciuto con uno pseudonimo spagnolo.
L’uomo è denunciato per ricettazione ed esportazione illecita. Il valore commerciale della scultura, secondo la stima riportata dagli investigatori, sarebbe di circa centomila euro.