Barman giovanissimo muore in un incidente stradale

Redazione
Barman giovanissimo muore in un incidente stradale
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Barman giovanissimo muore in un incidente stradale. Gianpaolo Lunardon, deceduto tragicamente nell’incidente sull’autostrada Venezia-Belluno, aveva frequentato la primaria Canova.

E dopo le secondarie di primo grado s’era iscritto al liceo Brocchi, dove s’era diplomato seguendo l’indirizzo scientifico tecnologico.

Poi la passione per un lavoro di diverso, ma a contatto con il pubblico l’ha indirizzato a trovare spazio e con successo, dietro un bancone, dov’era capace di esprimere doti comunicative e di bravo barman.

La passione per lo sport

Da ragazzo aveva praticato attività nella Polisportiva Santa Croce e la passione per lo sport non gli mai venuta meno. Amava seguire l’hockey pista e si vedeva anche al palasport di via Ca’ Dolfin, vicino all’abitazione dove abitava con i congiunti, a tifare per i colori giallorossi.

A Santa Croce e non solo era molto conosciuto grazie alla simpatica intraprendenza e all’allegria che sapeva trasmettere. Il 26enne ha lasciato un vuoto incolmabile nei genitori e nella sorella maggiore.

E una profonda amarezza e tristezza in coloro che avevano avuto modo di conoscerlo. In piazza a Marostica dolore e rimpianto accomuna coloro che lavorano nei locali che vi si affacciano.

Il lavoro come barman

Gianpaolo Lunardon lavorava da un anno e mezzo come barman alla Bottega Campana. Era assunto nel locale di piazza degli Scacchi dopo essere dipendente di un altro esercizio nei pressi.

La notizia della tragedia è arrivata ieri mattina lasciando sgomenti il titolare, i colleghi, e gli operatori di tutti gli altri esercizi e negozi che hanno avuto modo di apprezzare Gianpaolo, giovane attivo, che amava il lavoro e lo svolgeva con passione.

Non so trovare la parole, ha commentato il titolare della Bottega Campana. Quando ci è arrivata la notizia ci siamo sentiti come disintegrati. Gianpaolo era bravo, si impegnava.

Gentile, simpatico, si dava un gran daffare. Sapeva anche creare momenti di spettacolarità. E godeva della nostra totale fiducia. Garantiva sicurezza, è come avessi perso un figlio”.