Bimbe si prendono a pugni, incitate dai genitori, video in rete
Bimbe si prendono a pugni, incitate dai genitori, video in rete. Due bambine che si “attaccano” l’una contro l’altra incitate dai rispettivi genitori. Genitori che fanno anche da giudici e tifosi della contesa. Il tutto registrato e poi diffuso in Rete, diventando in breve tempo virale. Una storia tra l’orribile e l’incredibile quella che arriva da una non meglio precisata zona di Napoli.
Enorme indignazione
Una storia .che suscita enorme indignazione visto che le protagoniste sono bambine molto piccole. Le bimbe vengono letteralmente aizzate l’una contro l’altra come fosse una scena da mini gladiatori, una lotta violenta e indegna.
E la “battaglia” non termina neppure quando una delle due piange di dolore:. Dopo qualche istante di cure da parte della madre, parte il secondo round con nuova scazzottata.Il video è stato caricato su Tik Tok e subito è diventato virale, con centinaia di condivisioni, per poi essere ricaricato anche su altri social network in pochissimo tempo.
C’è chi come Gianni Simioli nel programma radiofonico La Radiazza condotto con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ha invitato i protagonisti a spiegare cosa possa spingere degli adulti ad avere dei comportamenti del genere nei confronti delle proprie figliolette.
Mentre le due bambine se le danno di santa ragione, non mancano risate e tifo degli adulti presenti, che anzi rincarano la dose e le continuano ad aizzare.«Prendigli i capelli, buttala a terra!», grida uno dei presenti, in dialetto napoletano, suggerendo così la “strategia di aggressione” ad una delle bambine. Un’altra persona ride di gusto e prende in giro la bambina in lacrime, gridandogli «hai perso, hai perso!» accompagnata da altre risate.
Identificazione dei protagonisti
Non è escluso che nelle prossime ore i protagonisti del video choc possano essere tutti identificati . Del resto, i loro volti sono tutti ben visibili nel video originale diffuso in Rete. Una mossa da parte dell’autorità giudiziaria o dei servizi sociali non si puiò certo escludere.
Quasi tutti quelli che hanno visto il video su internet hanno anche invocato l’intervento degli assistenti sociali e del Tribunale dei minori, per cercare di capire in che tipo di contesto vivano le due minori presenti nel video.
(foto di repertorio)