Bimbo di un mese muore per asfissia
Bimbo di un mese muore per asfissia. Un bimbo di un mese è morto per asfissia prima di giungere, stamane, al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. La chiamata alla centrale del 118 è arrivata intorno alle 8.30. Quando i soccorritori sono arrivati in via Roma, nell’abitazione del piccolo, il bimbo era già in arresto cardiaco. Le cause del decesso non sono chiare e sulla vicenda indaga la polizia.
La chiamata alla centrale operativa
Dalla centrale operativa, mentre veniva inviata l’ambulanza, l’operatore del 118 ha dato istruzioni ai genitori su come provare a rianimare il bimbo, ma ogni tentativo è stato inutile. Vana anche la corsa in ospedale, dove il neonato è giunto già morto.
(Fonte Leggo)
Corsa disperata per salvare mamma e nascituro. Da Napoli a Benevento per far nascere il bimbo. Il miracolo dell’equipaggio del 118 viene raccontato così dalla pagina “Nessuno Tocchi Ippocrate”.
Un viaggio per salvare un neonato
“Quell’ambulanza che viaggia per la Regione Campania per salvare un nascituro! (Quando i “pronto soccorso su ruote” fanno la differenza “) Accade oggi, (ieri sabato 13 novembre) alle 16.30 circa, una signora in attesa alla 24esima settimana accompagna il primo figlio a Santobono in seguito a delle ustioni da Stufa.
Improvvisamente si rende conto che ha delle perdite ematiche…..parte la catena di soccorsi, viene inviata la postazione INDIA di Pietravalle che preleva la donna al Santobono.
L’equipaggio chiede immediatamente alla Centrale operativa la destinazione, ma tutte le TIN (terapia intensiva neonatale ) di Napoli risultavano Full! Improvvisamente si libera un posto al Fatebenefratelli di Benevento……Pietravalle corre a prendere il medico e volano alla volta di Benevento.
La donna attualmente è ricoverata e sia lei che il bimbo nel suo grembo stanno bene! Lodi all’equipaggio: Autista Soccorritore: Salvatore Masucci Infermiere: Sara AvatiMedico Massimo Lagnese”.
Sin qui la nota di Nessuno tocchi Ippocrate, ma al dià della bravura dell’equipaggio, questa vicenda mette ancora una volta in luce le problematiche del sistema ospedaliero della nostra regione.
Dover effettuare un viaggio tanto lungo per avere una terapia internsiva neonatale significa che più di qualcosa non funziona nel sistema ospedaliero. E qyesto mette a serio rischio la vita dei pazienti. Gli interventi di urgenza sono molto importanti. Ma agli operatori non si può chiedere di fare miracoli.
Presidi di prossimità
Al contrari, gli equioaggu devono poter contare su presidi di prossimità dove arrivare nel più breve tempo possibile per tutelare , al massimo, la salute della oersona a cui si presta soccorso. Un tema che deve essere messo al più presto al primo punto dell’agenda politica.