Valle Caudina: bimbo di dieci anni picchiato a sangue

Redazione
Valle Caudina: bimbo di dieci anni picchiato a sangue
Valle Caudina: bimbo di dieci anni picchiato a sangue

Valle Caudina: bimbo di dieci anni picchiato a sangue. E’ una vicenda delicatissima perché sono coinvolti dei bimbi. Una storia che ha scosso, profondamente, una piccolissima comunità caudina. A Bonea, centro di 1.400 abitantii, quasi attaccato a Montesarchio, da ieri sera non si parla d’altro.

Atto di bullismo violento

La vicenda dovrebbe trattare un atto di bullismo violento. Un bimbo di dieci anni, secondo quanto hanno denunciato i genitori ai carabinieri della compagnia di Montesarchio, è stato picchiato da un bambino di solo un anno più grande di lui.

Tutto si è svolto nei pressi del bar del paese. Ed, infatti, i carabinieri hanno già provveduto ad acquisire le immagini della video sorveglianza del locale.

Purtroppo, le botte, sempre secondo la denuncia, sono state tante e violente. Poteva succedere anche qualcosa di peggio, se non fosse intervenuta una bambina che è riuscito a fermare l’undicenne che, a quanto pare, continuava ad accanirsi sul decenne.

Il bambino picchiato ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’azienda ospedaliera San Pio di Benevento. Presentando quelle ferite, anche i sanitari hanno provveduto a presentare una regolare denuncia, in quanto era palese che arrivavano da un atto di violenza.

Il piccolo sarebbe dovuto restare ricoverato ancora in osservazione. Ma, i genitori, per non aggiungere un altro trauma hanno deciso di riportare a casa il figlio. Le sue condizioni vengono monitorate da medici del posto ed, intanto, il ferito deve seguire una specifica terapia.

L’intervento dei servizi sociali

A quanto pare, oltre ai carabinieri, la questione è anche al vaglio dei servizi sociali. Da quello che ci è stato raccontato da alcuni testimoni e dalla denuncia presentata ai carabinieri, l’episodio non può essere rubricato come un litigio tra i due bambini. La violenza è stata tanta, troppa e la storia non deve essere sottovalutata. L’intera comunità deve interrogarsi sull’accaduto e mettere in campo gli anticorpi necessari a contrastare questa situazione.