Brucia il sottotetto, i vigili del fuoco salvano un disabile

Redazione
Brucia il sottotetto, i vigili del fuoco salvano un disabile
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Brucia il sottotetto, i vigili del fuoco salvano un disabile. I Vigili del Fuoco di Avellino, subito dopo le ore 16’00 di oggi 13 aprile, sono intervenuti in via Del Corso a Montella, per un incendio che si è sviluppato nel sottotetto di un edificio del posto, ed ha interessato anche parte del tetto.

Disabile in salvo

La sala operativa del Comando di via Zigarelli ha inviato la squadra del locale distaccamento e la squadra del distaccamento di Lioni. Entrambe avevano il supporto  di un’autoscala giunta dalla sede centrale di Avellino. Il personale intervenuto, immediatamente ha evacuato lo stabile a scopo precauzionale, portando in luogo sicuro anche una persona disabile.Le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza della struttura sono durate circa tre ore. Non si sono registrate persone coinvolte tra i residenti, tranne un comprensibile spavento.

Matricidio

Ha sparato con la fiocina alla madre e con la stessa arma si è ferito all’occhio. Poi, dopo aver appiccato il fuoco nella camera da letto dell’appartamento, dove vive solo con la donna, ha chiamato il 112 segnalando l’incendio, divampato dalla camera da letto.

All’arrivo sul posto dei vigili del fuoco e dei carabinieri, la madre del 36enne, un romano disoccupato e incensurato, era a terra ormai priva di vita; con una mano sopra la fronte nell’inutile tentativo di difendersi dall’arpione.

E’ successo intorno alle 9 di ieri mattina in un appartamento in via Grotte D’Arcaccio nel quartiere Tintoretto a Roma. Il 36enne che ha lavorato l’ultima volta nel 2019 in una cooperativa, legata a una Asl, avrebbe colpito la madre, 66enne vedova, dopo un violento litigio a casa.

Dopo averla uccisa, avrebbe puntato la stessa fiocina contro se stesso, conficcandosi un arpione nel bulbo oculare. Trovato dai carabinieri ancora vivo, è stato portato all’ospedale Sant’Eugenio dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Ai militari del gruppo Eur impegnati nelle indagini insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo, il medico di famiglia avrebbe descritto il 36enne romano come un ragazzo “che dava problemi”.

Torna ‘IoApro’, tensioni e centro di Roma blindato

Un gruppo di manifestanti del sit in IoApro che avevano bloccato il traffico sul Muro Torto è stato caricato dalle forze dell’ordine a piazzale Flaminio. Altri manifestanti si sono mossi su via del Corso in direzione piazza del Popolo per ricongiungersi al primo gruppo.

Blindato il centro della capitale, le forze dell’ordine hanno presidiato le strade intorno a Montecitorio, dove i manifestanti hanno espresso l’intenzione di andare a protestare mostrando manette e denunciando di essere “agli arresti domiciliari da un anno”.

Alcuni di loro, fra i quali anche esponenti di Casapound, hanno cercato di superare il cordone di sicurezza, lanciato petardi ed oggetti contro le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa, una persona è rimasta ferita. Un gruppo si è poi staccato dal sit-in cercando di raggiungere il Parlamento da via del Corso.

Archeologia: carabinieri recuperano statua romana I sec. a.C.

I carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno recuperato una statua romana in marmo del I secolo a.C.; che era rubata 10 anni fa dal parco di villa Marini Dettina a Roma.

Il recupero, spiegano i carabinieri, è frutto di un’indagine coordinata dalla Procura di Roma – pool Tutela del patrimonio artistico; e condotta dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

La statua, un “togatus” privo della testa, era notata nella vetrina di un antiquario del quartiere Sablon, nel centro di Bruxelles, da due militari della sezione di Archeologia in vacanza nella capitale belga.

Danni da attrezzi da scavo

Incuriositi dal soggetto, ma anche insospettiti dall’evidenza sulla scultura di danni facilmente riconducibili ad attrezzi da scavo; i due carabinieri hanno fotografato l’opera e una volta rientrati in Italia hanno confrontato quelle immagini con i file della ricca banca dati (“Leonardo”) dei beni culturali trafugati.

Da questo confronto la conferma che i sospetti di una provenienza illecita erano fondati e che la statua era trafugata da villa Marini Dettina. A quel punto la scultura è  sequestrata su disposizione della Procura della Repubblica di Roma; a seguito di un ordine d’indagine europeo accolto dalle autorità belghe e rimpatriata a febbraio.

Le indagini successive – sviluppate anche all’estero in collaborazione con la Direction Generale de l’Inspection Economique du SPF Economie del Belgio – hanno portato alla luce un traffico di beni culturali; che faceva capo ad un commerciante italiano, conosciuto con uno pseudonimo spagnolo.

L’uomo è denunciato per ricettazione ed esportazione illecita. Il valore commerciale della scultura, secondo la stima riportata dagli investigatori, sarebbe di circa centomila euro.